Biancabella e il serpente è un racconto italiano in Le piacevoli notti di Straparola: è il terzo racconto della terza giornata ed è narrato da Lauretta.
Trama[]
Lamberico marchese di Monferrato non riesce ad avere figli. Un giorno sua moglie riposa su un prato e una biscia le entra nel ventre senza che lei se ne accorga. La marchesa resta incinta e nove mesi dopo nasce una bambina con la serpe annodata al collo. La serpe resta con la balia e viene chiamata Samaritana, mentre la bambina viene chiamata Biancabella.
Un giorno la serpe dice a Biancabella di farsi preparare dalla madre un vaso di latte e uno di acqua rosata, poi ce la fa lavare per eliminarle ogni difetto, in modo che nessuna donna possa eguagliarla in bellezza. La serpe raccomanda a Biancabella di non rivelare la cosa a nessuno. La marchesa non si spiega come Biancabella sia diventata più bella e come le sia comparsa una collana d'oro segnata sul collo. Per di più quando le pettina i capelli scendono cascate di perle e gioielli e quando le lava le mani scendono fiori e profumi. Biancabella non rivela cosa ha fatto Samaritana. La nobile bellezza e le virtù di Biancabella acquistano tanta fama che arrivano pretendenti da ogni dove e infine Biancabella sposa Ferrandino re di Napoli. Durante le nozze Biancabella va a cercare Samaritana nel giardino, ma lei non arriva.
Biancabella va a vivere a Napoli, dove Ferrandino ha una matrigna, che odia Biancabella perché voleva che Ferrandino sposasse una delle sue due figlie. Tempo dopo il re di Tunisi fa guerra a Ferrandino, che parte con l'esercito e lascia Biancabella incinta alle cure della matrigna non conoscendone i veri sentimenti. La matrigna ordina che Biancabella sia uccisa: i suoi servitori la portano nel bosco ma non riescono a ucciderla, così le tolgono le mani e gli occhi per usarli come prova della sua morte. La malvagia matrigna poi sparge la voce che le sue figlie sono morte per una febbre e che Biancabella è malata a sua volta e ha perso il bambino: nel suo letto però c'è una delle figlie. Ferrandino torna dalla guerra e trova la presunta moglie malata: dai capelli le cadono pidocchi e dalle mani sudiciume, ma Ferrandino imputa la cosa alla malattia.
Biancabella viene trovata da un vecchio e i gioielli dei suoi capelli aiutano lui, sua moglie e le sue tre figlie a vivere meglio. Biancabella però si fa riportare nel bosco e va chiamando Samaritana, anche se la serpe arriva solo quando Biancabella sta per uccidersi. Samaritana usa un'erba per far ricrescere le mani e gli occhi di Biancabella, poi abbandona la forma di biscia e si trasforma in ragazza. Restano entrambe a vivere insieme alla famiglia del vecchio e qualche tempo dopo si trasferiscono tutti a Napoli: Samaritana recita una formula colpendo tre volte il terreno con una verga davanti, facendo sorgere davanti al palazzo reale un altro palazzo ancora più bello. Ferrandino è meravigliato dal nuovo palazzo e vede Biancabella e Samaritana: in una riconosce le fattezze della moglie, ma lui ancora crede che la moglie sia quella malata e deperita. Le due sorelle dicono di venire dalla Persia e si mostrano liete di ospitare il re e la sua famiglia nel loro palazzo. Durante il pranzo Samaritana ordina che l'ancella Silveria intrattenga gli ospiti con una canzone: Silveria racconta la storia di Biancabella senza fare il suo nome. Alla fine Samaritana chiede che pena meriterebbe la donna malvagia nella storia e la regina madre risponde che andrebbe gettata in una fornace, pensando così di sviare il sospetto che lei farebbe mai una cosa del genere. Samaritana allora rivela l'identità di Biancabella: la matrigna e le sue figlie vengono gettate in una fornace. Le figlie del vecchio vengono fatte sposare, mentre Ferrandino e Biancabella vivono felici con molti figli.
Varianti e fiabe simili[]
Varianti italiane[]
- Il luccio
- La biscia
- La cieca
- La giovane ingraziata
- La Penta Mano-mozza
- Le tre sorelle II (Comparetti)
Testo integrale[]
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