Bobo è una fiaba italiana inclusa nella raccolta Fiabe mantovane di Isaia Visentini.
Questa è la variante su cui Calvino ha basato Il linguaggio degli animali.
Trama[]
Un mercante manda il figlio Bobo a studiare tutte le lingue da un maestro. Il figlio torna a casa dopo aver imparato tutto, compreso il linguaggio degli animali. Un giorno gli uccelli fanno molto chiasso, il cane abbaia più del normale e le rane gracchiano in maniera chiassosa, ma in tutti e tre i casi il padre non vuole sapere da Bobo cosa stiano dicendo: gli sembra di aver sprecato i suoi soldi, dato che il figlio parla le lingue delle bestie invece che quelle degli umani. Il mercante ordina a due servi di portare Bobo nel bosco e ucciderlo. Loro però lasciano andare Bobo e uccidono il cane, così da avere un cuore da mostrare come prova al loro padrone che Bobo è morto.
Bobo viene ospitato in una cascina. La sera sente il cane abbaiare e avverte i contadini che quella notte verranno attaccati: i contadini quindi sono svegli e si difendono dai malviventi grazie a Bobo. Lui prosegue per la sua strada e viene ospitato da una famiglia di contadini che ha la figlia malata da sei anni. Bobo ha saputo dalle rane che la ragazza invece di fare la comunione si è messa l'ostia in tasca e poi l'ha gettata nel fosso: Dio l'ha punita, e per guarire la ragazza deve devotamente fare la comunione con l'ostia gettata via. I contadini fanno così e la ragazza guarisce. Bobo prosegue con due compagni diretti nella città dove si elegge il papa, e sente dagli uccelli che sarà eletto uno di loro tre. Il mattino dopo i suoi compagni si svegliano e partono senza di lui sperando che non si svegli in tempo per essere presente durante l'elezione, ma Bobo si sveglia e prende una scorciatoia. Il papa viene scelto facendo volare una colomba che si posa proprio su Bobo: anche suo padre è presente e appena vede eletto papa il figlio che aveva ordinato di far uccidere ha un malore, chiede perdono al figlio e muore. Bobo poi diventa uno dei migliori papi nella storia.