Charles Perrault (1628-1703) è stato uno scrittore francese.
Biografia[]
Perrault nacque nel 1628, settimo figlio dell'avvocato e parlamentare Pierre Perrault e Paquette Le Clerc; aveva anche un fratello gemello, François, che morì a sei mesi. Essendo nato in ambiente alto-borghese Perrault frequentò le migliori scuole, e come il fratello Jean seguì le orme paterne studiando legge, anche se solo Jean andò poi a lavorare con il padre. Gli altri fratelli furono Pierre (che fu anche suo padrino), Claude (medico e architetto), Nicolas (matematico e teologo) e Marie (morta a tredici anni).
Perrault si trasferì dal fratello Pierre, che lavorava nell'ambito finanziario e permise a Perrault di assumere un incarico sotto le direttive di Jean Baptiste Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV. Perrault collaborò alla creazione dell'Accademia delle Scienze e al restauro dell'Accademia della Pittura. Divenne anche segretario a vita della Académie des Inscriptions et Belles-Lettres. Frequentando la corte, fu Perrault a consigliare al re di decorare i giardini di Versailles con raffigurazioni delle favole di Esopo. Negli anni successivi prese parte a molte diatribe filosofiche e letterarie. Inoltre usò la propria influenza perché suo fratello Claude fosse scelto per disegnare la facciata del Louvre.
Nel 1672 Perrault sposò la diciannovenne Marie Guichon e dal matrimonio nacquero una figlia e tre figli, ma Marie morì nel 1678 dopo il parto dell'ultimo. Nel 1682 Perrault fu costretto a ritirarsi dal suo incarico al servizio di Colbert, pur continuando a ricevere da lui un mantenimento per i suoi lavori letterari. Colbert morì un anno dopo: Luvois, rivale di Colbert, prese il suo posto e rimosse Perrault da ogni altro incarico.
Nel 1697 pubblicò il volume Racconti e storie del passato con una morale, col sottotitolo: I racconti di mamma l'oca. Il volume era stato pubblicato a nome del figlio minore, Pierre Perrault d'Armancourt, la cui reputazione andava risollevata dopo che era stato imprigionato per un duello: questo inoltre permetteva a Perrault di tentare un nuovo genere senza rischiare la propria immagine letteraria. Il libro ebbe tanto successo da rendere famoso Perrault al di fuori delle cerchie cortesi, e collaborò alla nascita della fiaba come vero e proprio genere letterario. Perrault morì nel 1703, tre anni dopo la morte dello stesso figlio Pierre.
Tra gli altri familiari di Perrault si ricorda la nipote Marie-Jeanne L'Héritier de Villandon, anche lei autrice di fiabe che aveva pubblicato il suo primo racconto già nel 1696.
Opere[]
Perrault scrisse un totale di 46 opere: odi, discorsi, dialoghi, poemi, ed elogi per Luigi XIV e altri reali. In nessuna delle sue opere c'è alcun accenno al genere fantastico, e la sua carriera letteraria era la tipica carriera di un burocrate d'alto rango. I suoi interventi più famosi furono Il secolo di Luigi il grande (1687) e Confronto fra antichi e moderni (1688-1692).
Molte fiabe di Perrault sono rielaborazioni delle fiabe di Giambattista Basile, ma Perrault è stato abile ad arricchirle con idee personali, diversi elementi popolari, e riferimenti al mondo della corte parigina. Tre di queste fiabe furono scritte in poesia, ma vennero aggiunte alla raccolta solo dopo la morte dell'autore. La raccolta fu pubblicata con il titolo I racconti di Mamma Oca.
Fortuna[]
Tra le poche fiabe scritte da Perrault le prime sei sono tra le più famose della cultura occidentale, ispirando decine di reinterpretazioni: Pollicino, La bella addormentata nel bosco, Cappuccetto rosso, Barbablù, Il gatto con gli stivali, e Cenerentola.