Costanza è un racconto italiano in Le piacevoli notti di Straparola: è il primo racconto della quarta giornata ed è narrato da Fiordiana.
Trama[]
Ricardo re di Tebe d'Egitto sposa Valeriana, figlia di Marliano re di Scozia, e hanno tre figlie: Valenzia, Doratea e Spinella. Le tre principesse crescono e sposano il re di Scardona, il re dei Goti e il re di Scizia. Ricardo non si aspetta altra prole e divide tra loro tutta la dote. Tuttavia Valeriana resta inaspettatamente incinta e nasce Costanza. La principessa cresce imparando tutte le arti femminili, poi studia le lettere e infine padroneggia anche le attività maschili, partecipando e vincendo ai tornei. Anche se Ricardo non ha più niente da darle in dote, a Costanza non mancano i pretendenti. I genitori propongono a Costanza le nozze con Brunello, figlio del marchese di Vivien, ma Costanza non vuole sposare uomini di rango inferiori al suo, così lascia Tebe per cercare fortuna.
Costanza si fa chiamare Costanzo fingendosi un uomo. Arriva nella città di Costanza sulla quale regna Cacco re di Bettinia ed entra al suo servizio, ma la regina con il tempo si innamora di lei credendola un ragazzo. Costanza lo capisce e rifiuta di entrare al servizio della regina nonostante le sue insistenze. In quel periodo i satiri saccheggiano i villaggi della Bettinia: per vendicarsi del rifiuto la regina dice a Cacco che Costanzo si è vantato di potergli portare un satiro vivo. Costanza accetta l'impresa e fa bollire del vino nel bosco: l'odore del vino attira i satiri che si ubriacano, e quando sono svenuti Costanza ne lega uno e lo porta al re. Il satiro si sveglia mentre attraversano la città e ride vedendo il funerale di un bambino, e poi anche all'esecuzione di un giovane. Al palazzo il satiro ride ancora più forte sia quando i servitori accolgono Costanzo, sia quando viene presentato al re e alla regina. Il satiro viene rinchiuso come passatempo per il re e viene visto come cattivo e ignorante da tutti.
Ogni giorno re Cacco visita il satiro sperando di sentirlo parlare, ma senza successo. La regina gli propone di far provare Costanzo, sperando che il servitore fallisca e faccia arrabbiare il re. Costanza accetta e dà al satiro il nome Chiappino, promettendogli di liberarlo se parlerà. Chiappino rivela di aver riso al funerale perché il bambino morto non era figlio del presunto padre ma del prete che svolgeva la funzione, e ha riso all'esecuzione del giovane perché tra i presenti c'erano ladri più colpevoli del poveretto che aveva rubato per fame. Il giorno dopo assistono anche il re e la regina: Chiappino rivela di aver riso al palazzo perché tutti acclamavano Costanzo quando in realtà è Costanza, e poi perché molte damigelle della regina in realtà sono damigelli e suoi amanti. Cacco verifica le parole del satiro, fa giustiziare la regina e i damigelli, e scoprendo che Costanza è figlia di un re la sposa.
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