
L'eroe è uno dei ruoli base assunti dai personaggi delle fiabe.
La sua presenza è fondamentale ed è quasi sempre il protagonista principale. Nel corso della storia l'eroe affronta un grande numero di avversità e acquista delle capacità eccezionali che gli permettono di riparare le disgrazie che sono capitate.
Etimologia[]
L'italiano eroe deriva dal greco antico ἥρως (hērōs). La radice indoeuropea attribuita alla parola greca è *ser, col significato di "proteggere".
Caratteristiche[]
Nell'antichità classica l'eroe era in grado di compiere imprese straordinarie, aveva ascendenze divine, era sempre un uomo ed era considerato superiore agli altri umani. Nella fiaba il concetto di eroe è differente: può essere uomo o donna, le sue origini spesso sono umili e non sempre innalza il proprio status. L'eroe può entrare in possesso di abilità magiche che lo rendono superiore alla gente comune, ma sono doti che nasconde finché non gli tornano utili.
L'eroe è l'unico personaggio nello schema di Propp che non può mai mancare. Propp evidenzia due tipi di eroe:
- Eroe vittima. Colui che è travolto dagli eventi, rapito o venduto, e deve cavarsela mettendo fine alle proprie disgrazie in qualche modo.
- Eroe cercatore. Colui che accetta un'impresa per riparare un danno o una mancanza e si mette in viaggio di sua volontà.
Vittima e cercatore vivono le stesse vicende, cambia soltanto la motivazione: il cercatore parte di sua volontà o spinto da un mandante, mentre la vittima viene cacciata di casa o rapita. L'eroe poi entra in possesso di un mezzo magico o un aiutante, con il contributo di uno o più donatori. L'eroe affronta una o più volte l'antagonista uccidendolo durante la lotta, la fuga o come punizione finale. A volte l'eroe deve vedersela con un falso eroe che cerca di prendersi i suoi meriti. Tutte le sciagure trovano una soluzione e spesso la storia si conclude con le nozze: gli eroi sposano la principessa, mentre le eroine sposano il re. Al posto delle nozze possono esserci anche immense ricchezze o titoli di vario tipo.
Questa divisione in cercatori e vittime è certamente valida nei racconti di fate, dove l'eroe segue percorsi scanditi dalle funzioni, ma esistono anche altri tipi di fiaba dove l'eroe neanche si mette in viaggio. Alcune ruotano intorno a un corteggiamento fatto di dispetti (varianti di: Il guardiano di porci, Viola, La vecchia scorticata, La foresta di agli, Enrichetto dal ciuffo), all'arricchimento della famiglia (La papera e varianti) o altro. Sono temi comuni al racconto di fate classico ma si svolgono in modo diverso. In molti racconti, come Le fate e le sue varianti, il tema è il contrasto tra l'eroina e una sua controparte, che affrontano le stesse vicende con esiti opposti; nella maggior parte dei casi il confronto è tra due personaggi femminili, ma non manca qualche esempio maschile. Ci sono poi le fiabe che partono in maniera tradizionale con eroi cercatori o vittime, ma rompono lo schema con un nulla di fatto comico o un esito tragico (I tre fratelli, Viso, Il montone, Il nano giallo, L'osso che canta).
Il ruolo dell'eroe può essere svolto da più personaggi che agiscono in gruppo (Ancillotto, Il ramo d'oro), uno alla volta nello stesso movimento (L'impietrito) o uno alla volta come protagonisti movimenti diversi (Fortunio, La cerva fatata e varianti, Babiole). A volte l'eroe ha fratelli che provano l'impresa prima di lui ma falliscono, mentre l'eroe ha sempre successo (Il beccuccio d'oro, Il Re). Di questo fenomeno si trovano più esempi al femminile, con la sorella minore che è più sveglia o fortunata delle altre due (Il naso d'argento e varianti, Le tre casette, Il lupo e le tre ragazze). Far tentare l'impresa a tre fratelli o sorelle è un tipico esempio di triplicazione. La storia si incentra spesso sull'ultimogenito anche quando i fratelli sono antagonisti o completamente irrilevanti (La bambola e varianti; varianti di Pollicino).
Esempi di cercatori e vittime

Il capriolo e sua sorella (Fratellino e sorellina)
Molti eroi non sono tra gli esempi perché sono alter ego (in altre varianti) di quelli elencati, perché nelle loro fiabe non hanno nome o perché si parla di loro altrove nella pagina.
- Cercatori: Psiche, Pelle d'asino, Cappuccetto Rosso, Aladdin, Livoretto, Isabella, Cesarino, Zoza, Nella, Corvetto, Marcuccio, Tittone, Miuccio, Cianna, Betta, Pacione, Ciommetiello, Fiorina, Leandro, Primavera, Fortunata, Giovannino, Baccicin Tribordo, Lucia, Perina, Pomo, Bella Fronte, Beniamino, Stellina, Sandrino, l'altro Sandrino.
- Vittime: Cenerentola, Raperonzolo, la Bella addormentata, Hansel e Gretel, Pollicino, Biancabella, Dionigi, Porziella, Paoluccio, Marziella, Graziosa, Amata e Amato, Meravigliosa, Carpillon, Desiderata.
Un eroe può essere cercatore in una variante della storia e vittima in un'altra, come Costanza e Marchetta: la prima parte per cercare fortuna non avendo alcuna eredità, l'altra viene rapita dal vento la prima volta che esce di casa.
Eroi pigri, ingrati o buoni a nulla[]
Nel tipico racconto di fate, raramente l'eroe appare come tale alla sua entrata in scena. Non è raro seguire le imprese di giovani (o meno giovani) poveri, matti o sfaccendati, che non sono in grado o non hanno voglia di darsi da fare, o si comportano in maniera spregiudicata per avventatezza o stupidità. Questo atteggiamento è la causa delle loro disgrazie, perché si mettono nei guai da soli o spingono la famiglia a cacciarli di casa (Storia di uno e alcune varianti). Spesso l'avventura mette l'eroe alle strette, costringendolo a capire i propri sbagli e mettere un po' di senno (Il racconto dell'orco). Raramente l'eroe sciocco viene ingannato con successo da altri personaggi più saggi o furbi di lui, e lo scopo di tali storie è la comicità, non la crescita del personaggio (Vardiello). In molte fiabe invece questo villano (anche solo nei modi) non manca di furbizia, abilità o buoni aiutanti, per questo gli riesce di diventare ricco (L'ignorante) o di sposare la principessa (Pietro il pazzo e varianti, Lo scarafaggio, Il coraggioso piccolo sarto).
L'eroe si potrebbe considerare un "buono a nulla" anche quando, nonostante sembri avere doti o potenziale, non prende alcuna decisione e fa solo ciò che gli viene detto dall'aiutante (tutte le varianti del Gatto con gli stivali), anche se a volte compie una buona azione per meritarsi tale aiuto (Guerrino e il selvaggio).
Esistono ovviamente anche le eroine pigre o ingrate, sebbene non ce ne siano mai di brutte o volgari come invece capita alle loro controparti maschili. Quasi sempre l'eroina pigra ottiene con l'astuzia di non dover più svolgere le attività che disprezza (Le sette cotennine e varianti). In altri racconti la ragazza mostra ingratitudine o negligenza verso una benefattrice, e le sue sciagure non cessano finché non chiede perdono per il suo comportamento (Faccia di capra e varianti).
L'eroe in racconti religiosi[]

La Madonna adotta la figlia del boscaiolo (La figlia della Madonna)
Fiabe basate sulla religione cristiana possono essere aneddoti moraleggianti o storie a sfondo religioso che hanno assorbito la struttura del racconto di fate. Questo non è affatto strano: le fiabe raccolgono nel tempo tutto ciò che fa parte della cultura di chi le racconta. L'eroe della fiaba quindi ha a che fare anche con santi (Il devoto di San Giuseppe), la Madonna (Il secchiello o anche La figlia della Madonna, variante di Barbablù) o Dio in persona (I biellesi gente dura), e in queste storie vengono messi alla prova i suoi principi cristiani. In alcuni casi sono direttamente le figure bibliche ad essere gli eroi della storia (Gesù e San Pietro in Friuli). In altri lo sfondo è religioso ma non ci sono figure sacre in scena: l'eroe Bobo segue il tipico viaggio dell'eroe, ma come ricompensa finale viene eletto papa.
L'eroe in racconti realistici[]
La letteratura europea è piena di racconti che non hanno elementi fiabeschi. Racconti come quelli del Decamerone spesso si incentrano su aneddoti divertenti, situazioni comiche e grottesche, e nascono spesso da storie e aneddoti popolari. Alcune di queste storie convivono in raccolte di fiabe con veri e propri racconti di fate: La pazienza di Griselda è un racconto di Perrault che riprende una novella di Boccaccio; Il compare è l'unico racconto del Cunto che non ha nulla a che fare con il genere della fiaba; Le piacevoli notti ha meno di venti fiabe su più di settanta racconti.

I racconti non fiabeschi tuttavia non sono nati tutti a scopo umoristico in epoca moderna. In alcuni si possono rintracciare o ipotizzare elementi residui del racconto di fate come in Vardiello, anche se la storia del figlio buono a nulla che viene punito dalla madre ha spesso varianti realistiche e ben poco fiabesche nella novellistica del XVI secolo. Altri risalgono ad antiche leggende: la storia dei ladri astuti sfidati da un potente (Cassandrino e varianti) risale almeno al V secolo a.C.. Storie come queste spesso sono legate al racconto di fate, ma non si può sempre indicare il loro protagonista come "eroe" nel senso proppiano del termine, pur avendo un degno antagonista ad ostacolarlo (La barba del Conte) o persino varianti in raccolte di fiabe di tutta l'Europa (Pre' Scarpacifico).
Funzioni[]
La maggior parte delle funzioni dei racconti di fate riguardano l'eroe. Le funzioni non sono per forza come le presenta lo schema: possono mancare del tutto, comparire in un ordine diverso o coincidere con funzioni diverse.
- 1 - Allontanamento. Un membro della famiglia se ne va. L'eroe è protagonista di questo allontanamento quando parte per una commissione o per farsi le ossa nel mondo (solitamente l'eroe cercatore) e quando viene rapito (eroe vittima).
- 2 - Divieto / Ordine. All'eroe viene imposto un divieto. Spesso si tratta di non uscire di casa o non andare in un certo posto, ma la varietà dei divieti è molto vasta. Questa funzione può porsi anche nella maniera opposta: all'eroe viene dato un ordine da eseguire e di solito questo si accompagna al suo allontanamento da casa per volere di un genitore.
- 3 - Infrazione / Esecuzione. I divieti vengono sempre infranti (e gli ordini sempre eseguiti) e questo porta a conseguenze terribili per l'eroe e la sua famiglia.
- 4 & 5 - Ricognizione & Delazione. L'antagonista indaga sull'eroe oppure ottiene informazioni su di lui per puro caso. Può essere l'eroe a ottenere informazioni sull'antagonista o entrambi vengono a sapere l'uno dell'altro. Queste informazioni possono essere ottenute in forma diretta o tramite intermediari. L'antagonista può anche non avere un interesse diretto per l'eroe, ma per altre cose che lo riguardano.
- 6 & 7 - Tranello & Connivenza. L'antagonista inganna l'eroe (o un'altra vittima) per ottenere ciò che vuole. La vittima vene quindi ingannata, derubata o catturata con successo.
Pollicino abbandonato con i suoi fratelli
- 9 - Mediazione. Il danno o la mancanza vengono resi noti. Questa funzione coincide spesso con la precedente, ma nel caso l'eroe non sia la vittima del danneggiamento è in questo momento che ne viene a conoscenza.
- 10 & 11 - Consenso & Partenza. L'eroe decide di opporsi agli eventi in corso e parte per cambiare le cose.
- 13 - Reazione. L'eroe deve superare la prova del donatore incontrato lungo il viaggio. Le prove possono essere di vario tipo e a volte l'eroe deve stare a lungo al servizio del donatore.
- 14 - Conseguimento. L'eroe ottiene un mezzo magico che gli permette di usare la magia per i suoi scopi. L'eroe può anche derubare il donatore, trovare il mezzo, comprarlo o ereditarlo all'inizio della storia. Il mezzo magico può essere sostituito da un aiutante.
- 15 - Trasferimento. L'eroe arriva a destinazione, dove c'è l'oggetto della sua ricerca.
- 16 - Lotta. L'antagonista e l'eroe si incontrano nuovamente (o in alcuni casi per la prima volta). La lotta può svolgersi in varie forme e l'eroe si serve ampiamente del mezzo magico o dell'aiutante.
- 17 - Marchiatura. L'antagonista ferisce l'eroe durante il duello lasciandogli un segno di qualche tipo (di solito una cicatrice) che ne permetterà il riconoscimento più avanti. L'antagonista può marchiare l'eroe al loro primo incontro, in coincidenza con il danneggiamento.
- 18 - Vittoria. L'eroe vince: l'antagonista viene ucciso, bandito o sottoposto ad altri tipi di punizione.
- 19 - Rimozione. Il danno viene riparato o la mancanza viene colmata.
- 20 - Ritorno. L'eroe torna a casa. La vicenda a volte si conclude a questo punto.
- 21 & 22 - Persecuzione & Salvataggio. Se l'antagonista è sopravvissuto (o se la lotta non c'è stata) l'eroe viene inseguito e si salva grazie al mezzo magico o all'aiutante, che creano ostacoli magici che bloccano o uccidono l'antagonista.
- 23 - Arrivo in incognito. Non sempre l'eroe viene ricevuto come tale dopo le sue imprese, soprattutto se si fa avanti un falso eroe a prendersi i suoi meriti. L'arrivo dell'eroe in incognito è comune anche in racconti dove non c'è un falso eroe.
Il coraggioso piccolo sarto diventa re
- 27 - Riconoscimento. L'eroe rivela la sua identità tramite prove, mostrando il segno della marchiatura o rimuovendo il travestimento.
- 29 - Trasfigurazione. L'eroe assume nuove sembianze: può cambiare abbigliamento o addirittura ringiovanire e diventare bellissimo.
- 31 - Nozze. L'eroe sposa la principessa, ma può anche ottenere un regno senza sposarsi, una grande fortuna in denaro, rinnovare l'unione con un coniuge perduto o ricevere altri titoli.
Ci sono storie in cui la trama non si ferma qui, ma ma avviene un nuovo danneggiamento (o una mancanza) che dà inizio a un altro movimento: le funzioni si ripetono dal principio, costringendo l'eroe a un nuovo viaggio o presentando un secondo eroe che spesso deve salvare il primo.