Fiabe italiane è una raccolta di fiabe di Italo Calvino pubblicata nel 1956. Il titolo completo è Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino.
Calvino ha avviato il progetto nel 1954, influenzato dall'opera Morfologia del racconto di fate di Vladimir Propp. Per la composizione delle fiabe ha usato le diverse versioni già raccolte in dialetto dai folcloristi in tutta Italia, scegliendone una o unendo elementi di più versioni, inserendo alcune modifiche personali dove ritenuto opportuno. Nelle note in appendice Calvino ha annotato le sue osservazioni su ogni fiaba della raccolta, ipotizzandone l'origine e riportando le fonti, gli interventi personali effettuati per rendere le storie più leggibili o per questioni di logica, e le versioni alternative di altri autori italiani e stranieri.
Le Fiabe italiane sono 200 e appartengono alla tradizione popolare degli ultimi centocinquanta anni. Questo è stato il primo tentativo di presentare la tradizione fiabesca italiana in un'unica raccolta, piuttosto in ritardo rispetto al lavoro dei Grimm, Afanas'ev o altri in Europa. In Italia c'erano già state raccolte precedenti, ma non tutte in lingua italiana e tutte relative solo a determinate aree italiane. Alcune fiabe italiane erano state raccolte solo in dialetto, francese o tedesco: Calvino ne ha fatto una semplice traduzione o rielaborazione.
La divisione in tre volumi segue l'origine geografica: nel primo ci sono le fiabe 1-73 dalla tradizione del nord Italia; nel secondo ci sono le fiabe 74-146 prese dalla tradizione dell'Italia centro-meridionale; nel terzo volume ci sono le fiabe 147-200 prese dalla tradizione delle isole (Sicilia, Sardegna e Corsica) seguite dalle Note su tutte le fiabe della raccolta.