
Giufà è un personaggio della tradizione orale mediterranea.
Storia[]
I vari cicli di racconti seguono le disavventure di un bambino sciocco e credulone. Tra le disavventure più frequenti ci sono quella in cui il bambino vince monete in vari modi incredibili, o quella in cui il bambino cerca di covare le uova dopo aver ucciso la gallina.
Etimologia[]
Il nome più comune è Giufà; quasi tutte le varianti del nome somigliano a questo, ma dipendono dalle regioni di provenienza e possono essercene anche altri molto diversi.
Versioni della fiaba[]
- La madre che mandò a seppellire il figlio vivo. Versione di Morlini del 1520. Il ragazzo si chiama M. e vive con la vecchia madre. Un giorno M. versa il vino della madre, che per la rabbia lo avvolge in un sudario e lo manda a seppellire organizzando il funerale. Mentre passa il corteo funebre tutti maledicono M. perché aveva ancora dei debiti da saldare con loro. Per l'indignazione M. si alza e li rimprovera per come si comportano al suo funerale. Tutti si spaventano e lo lasciano cadere, poi lui torna a casa malandato per la caduta.
- La madre che lasciò il figlio a custodire la casa. Altra versione di Morlini del 1520. Una donna raccomanda al figlio di custodire la casa e la gallina che cova, e per non fargli mangiare le noci gli dice che sono avvelenate. Il ragazzo si prepara pane e formaggio, e questo causa molti disastri: la gallina gli mangia il pane, lui uccide la gallina, il vino si versa tutto sul pavimento e il ragazzo prova a nasconderlo spargendo farina. Dopo che il ragazzo rompe tutte le uova nel tentativo di covarle di persona, decide che non può deludere così sua madre e mangia le noci per uccidersi. La madre non si arrabbia con lui, perché avrebbe dovuto aspettarselo da un figlio sciocco.
- Vardiello. Versione di Basile del 1634. Il ragazzo si chiama Vardiello e vive con la madre Grannonia. La madre lo lascia solo raccomandandogli di sorvegliare la chioccia che cova e di non mangiare le noci. Vardiello uccide la gallina per sbaglio, schiaccia le uova provando a covarle di persona, si fa rubare la chioccia cucinata da un gatto, allaga la cantina con il vino, spreca tutta la farina e mangia le noci. La madre lo perdona e lo manda a vendere una tela, ma lui la lascia a una statua credendola una persona vera; il giorno dopo Vardiello non trova più la tela, ma rompendo la statua trova molte ricchezze. Grannonia sa che Vardiello lo dirà in giro, e lo manda fuori facendogli piovere sopra uva passa e fichi secchi. Vardiello quindi racconta in giro di aver trovato tantissime ricchezze il giorno che ha piovuto uva passa e fichi secchi. Il giudice lo chiude in manicomio e Grannonia vive tranquilla.
- Giufà. Raccolta di storie riguardanti questo bambino di nome Giufà raccolte da Pitrè.
- Giufà. Raccolta di storie di Calvino ispirate alla precedente.