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Guerrino e il selvaggio è un racconto italiano in Le piacevoli notti di Straparola: è il primo racconto della quinta giornata ed è narrato da Eritrea.

Trama[]

Filippo Maria re di Sicilia ha un solo figlio, Guerrino. Un giorno il re va a caccia e nella foresta trova un selvaggio così deforme che viene catturato e messo in gabbia come una rarità. Re Filippo poi esce nuovamente a caccia e affida le chiavi della gabbia alla regina. Guerrino va a vedere il selvaggio e porta con sé il suo arco con una freccia d'oro con il quale gioca di solito. Il selvaggio riesce a prendergli la freccia e Guerrino per riaverla accetta di rubare le chiavi della gabbia alla madre addormentata. Guerrino libera il selvaggio e gli raccomanda di fuggire lontano perché suo padre è un ottimo cacciatore. Il selvaggio promette che ripagherà quel gesto. Quando la regina scopre cosa ha fatto Guerrino lo manda via con dei servitori e molte ricchezze, temendo l'ira del re. Filippo in realtà non avrebbe mai ucciso Guerrino solo per un selvaggio dall'aspetto raro, e preoccupato manda tutti i suoi soldati a cercare il figlio, ma invano.

Guerrino e i servitori attraversano molte terre. Quando Guerrino compie sedici anni i servitori pianificano di ucciderlo e rubare le sue ricchezze, ma non possono farlo perché alla compagnia si aggiunge un altro bellissimo giovane, in realtà il selvaggio che Guerrino aveva salvato: una fata malata l'aveva visto così brutto e deforme che aveva riso come non mai e questo le aveva curato il cuore. Per ricompensarlo la fata lo aveva reso il giovane più bello e saggio della terra e gli aveva dato la dote di poter far avverare ogni cosa secondo il suo volere. Lui non rivela la propria storia, ma si fa amico Guerrino che lo prega di restare con loro anche dopo essere arrivati nella città d'Irlanda dove regna re Zifroi.

In quella terra ci sono un cavallo e una cavalla terribilmente selvatici che devastano i campi e uccidono ogni persona e animale che si trovano davanti. I servitori di Guerrino per disfarsi di lui raccontano all'oste quanto sia valoroso il loro padrone: la voce arriva a Zifroi, che ordina a Guerrino di occuparsi del cavallo, ma per fortuna il giovane sconosciuto lo consiglia su cosa fare. Guerrino si procura quattro grossi ferri di cavallo con dei ramponi da mettere al cavallo fatato dello sconosciuto, poi va nella foresta con quel cavallo. Quando sente nitrire scende, lascia andare il cavallo fatato senza sella e aspetta su un albero che quello duelli ferocemente col cavallo selvatico: il cavallo fatato rompe la mascella dell'altro e lo sconfigge. L'impresa di Guerrino provoca la rabbia dei servitori, che fanno in modo che Zifroi mandi il ragazzo a uccidere anche la cavalla. Guerrino si fa fare dei ferri ancora più grossi dei precedenti, poi aspetta che il cavallo fatato combatta contro la cavalla e la azzoppi.

Dopo quel successo Guerrino torna alla locanda dove per caso libera un calabrone rimasto chiuso in un vaso. Zifroi lo manda a chiamare e gli dice che gli darà una delle due principesse in moglie, ma solo dopo una prova. Potenziana ha i capelli d'oro ed Eleuteria li ha d'argento: se Guerrino indovinerà quale tra le due è Potenziana potrà sposarla, altrimenti il re lo farà giustiziare. Il giovane sconosciuto rassicura Guerrino: il calabrone che ha liberato volerà tre volte intorno a Potenziana, così che Guerrino possa riconoscerla. Poi il giovane rivela a Guerrino la propria identità e anche il proprio nome: Rubinetto. Grazie ai poteri che gli ha dato la fata, il calabrone farà esattamente come lui ha detto. Grazie al calabrone Guerrino indovina qual è Potenziana e la sposa, mentre Rubinetto sposa Eleuteria. Alle nozze sono invitati anche i genitori di Guerrino, poi le due coppie vanno a vivere in Sicilia e hanno eredi.

Testo integrale[]

https://it.wikisource.org/wiki/Le_piacevoli_notti/Notte_V/Favola_I

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