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Il bastimento a tre piani è un racconto italiano nelle Fiabe italiane di Calvino.

Si basa su una variante della riviera ligure di ponente.

Trama[]

Una coppia di contadini ha un figlio ma non trova nessuno che possa fargli da padrino. All'entrata della chiesa incontrano uno sconosciuto in un mantello nero e gli chiedono di fare da padrino: lo sconosciuto accetta, lascia molti soldi alla famiglia perché il bambino vada a scuola e scrive una lettera che il ragazzo dovrà leggere quando sarà istruito.

Il bambino cresce e impara a leggere, e dalla lettera scopre che il suo padrino era il re d'Inghilterra in esilio, che lo prega di raggiungerlo. Il re però lo avverte che lungo la strada il giovane dovrà guardarsi dal viaggiare con un losco, uno zoppo e un tignoso. Il ragazzo si mette in viaggio ed evita la compagnia di un losco e di uno zoppo, ma il terzo viaggiatore che vuole fare la strada con lui ha folti capelli neri e non può essere il tignoso, così il ragazzo accetta la sua compagnia. I due si fermano a una locanda e il ragazzo per prudenza affida le sue cose al locandiere. Il suo compagno di viaggio però durante la notte si finge servitore del giovane, si fa dare tutto e se ne va, così il ragazzo resta senza cavallo, senza soldi e senza la lettera del re. Il ragazzo prosegue lungo la strada e ritrova il suo cavallo, ma il ladro lo minaccia con una pistola e rivela di essere il tignoso: i suoi capelli erano solo una parrucca. Il tignoso costringe il ragazzo a fingersi suo servitore, e sarà il tignoso a presentarsi come il figlioccio del re d'Inghilterra. Il re non sa nulla dell'inganno, accoglie il tignoso e assegna il ragazzo alle stalle.

La principessa intanto è prigioniera di un incantesimo su un'isola. Il tignoso, per liberarsi del ragazzo, propone al re di mandare lui a salvarla. Il ragazzo arriva al molo, dove incontra un vecchissimo marinaio che gli dice di farsi fare una nave a tre piani: un piano dovrà essere riempito di croste di formaggio, un piano di briciole di pane e un piano di carogne putrefatte. Inoltre il vecchio dovrà essere l'unico marinaio che accompagnerà il giovane. Il ragazzo accetta i consigli e partono. Dopo tre mesi di viaggio arrivano all'Isola dei Topi ai quali lasciano tutto il carico di croste di formaggio: i topi non possono pagare, ma promettono di venire in aiuto del giovane ogni volta che reciterà l'apposita formula. Lo stesso accade all'Isola delle Formiche, dove lasciano tutto il carico di briciole, e sull'Isola degli Avvoltoi, dove lasciano le carogne.

Dopo altri tre mesi il ragazzo e il vecchio marinaio arrivano sull'isola dove è tenuta la principessa. Un nano li conduce dalla Fata Sibiana, che sottopone il ragazzo a tre prove da superare per sopravvivere e avere la principessa. Per prima cosa la Fata vuole che il ragazzo faccia sparire la montagna in una notte, così da avere il sole in camera al mattino. Il nano consegna al ragazzo un piccone per l'impresa, ma il piccone si rompe e il ragazzo usa la formula per chiamare i topi in suo aiuto. La Fata è soddisfatta, ma porta il ragazzo in un grande salone sotterraneo pieno di piselli e lenticchie mescolati: entro il giorno dopo il giovane dovrà dividerli. Il ragazzo rimane solo con un lume quasi spento, così chiede aiuto alle formiche che in una notte separano i piselli dalle lenticchie facendo due mucchi perfettamente separati. Come ultima prova la Fata vuole un barile di acqua della vita: la fonte si trova su un'altissima montagna popolata da bestie feroci, ma il giovane chiama gli avvoltoi che volano sulla montagna, riempiono un'ampolla di acqua della vita ciascuno e tornano a riempire il barile del ragazzo. Appena la terza impresa è compiuta la Fata Sibiana e i suoi nani fuggono dal palazzo e la principessa è libera.

Tempo dopo il giovane, la principessa e il marinaio tornano in Inghilterra e tutti festeggiano, ma il tignoso manda due sicari a condurre il ragazzo nel bosco e ucciderlo. La principessa va a cercarlo preoccupata e lo trova morto, ma il vecchio marinaio ha ancora l'acqua della vita: messo il ragazzo nel barile torna in vita più sano di prima. Il marinaio dice al tignoso che nel barile c'è olio bollente, così il tignoso se ne fa preparare uno, poi si uccide con un pugnale e cade nel barile sperando di avere la mano della principessa: tutto ciò che ottiene invece è bruciare, la parrucca si toglie e tutti scoprono che lui è il tignoso, nemico giurato del re. Il re capisce che il ragazzo è il suo figlioccio, e gli dà la mano della principessa così che erediti il regno.

Varianti e fiabe simili[]

Varianti italiane[]

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