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Il beccuccio d'oro è una fiaba italiana raccolta da Giuseppe Pitrè in Novelle popolari toscane.

Trama[]

Un re ha tre figli. Prima di morire affida al maggiore le chiavi del palazzo, ma c'è una stanza che lui non dovrà mai aprire. Il ragazzo è davvero curioso e va ad aprire anche la stanza proibita, trovando la bellissima statua di una principessa che lo fa subito innamorare. Lui va nel regno del padre di lei, che è un mago. Il re mago dice di cercare sua figlia nel palazzo, ma se non la troverà il principe verrà condannato a morte. Lui non la trova e viene giustiziato. La stessa cosa accade tempo dopo anche al secondo fratello. Il minore, quando scopre la statua, intuisce che i fratelli sono stati uccisi perché volevano cercare la principessa raffigurata, quindi prende tutto l'oro che ha e va nell'altro regno per tentare l'impresa in un altro modo.

Il principe trova l'orefice che fa i gioielli alla principessa: anche lui ha una sua statua di lei su cui prova i gioielli. In cambio di tutto il suo denaro il principe ottiene dall'orefice una capra d'oro dentro alla quale si nasconde. L'orefice porta l'animale a passeggiare incuriosendo la corte e il re, al quale presenta l'animale come beccuccio. Il re ottiene l'animale in prestito dall'orefice per ventiquattro ore, così da rallegrare la figlia malinconica. Beccuccio segue il mago che ordina a un cancello di aprirsi e poi anche a una statua, dalla quale esce la principessa. Lei è felicissima di avere un regalo così insolito e la sera si porta l'animale in camera. Il principe si rivela e i due parlano a lungo: la principessa vuole scappare quindi dà al principe dei suggerimenti per superare tutte le prove a cui lo sottoporrà il mago.

Il mago restituisce Beccuccio all'orefice e il principe si presenta ufficialmente a corte per chiedere la mano della principessa. Il principe ha otto giorni per trovarla: all'inizio perde tempo, poi l'ultimo giorno va al cancello e gli ordina di aprirsi, poi trova la statua e le ordina di aprirsi trovando la principessa. Il mago non si arrende e veste la figlia e le dame di bianco, ma il principe riconosce la principessa perché ha una rosa in testa. Il mago trasforma le ragazze in colombe, ma il principe riconosce quella con la piuma dorata. Infine il mago le trasforma in preti, ma il principe sa di dover indicare quello con le fibbie dorate alle scarpe. Il mago allora chiede perdono al principe, ma lui gli taglia la testa con la spada come gli aveva detto di fare la principessa, poi la getta in una fossa per evitare che si riattacchi al corpo.

La principessa per prima cosa va a leggere i libri di magia di suo padre e scopre un balsamo che permette di riportare in vita i morti. Lei e il principe aprono la tomba con i cento pretendenti decapitati in passato dal mago e riattaccano la testa a tutti. La principessa sposa il principe, mentre i fratelli del principe e gli altri pretendenti ricevono denaro dal principe e come spose le dame della principessa.

Varianti e fiabe simili []

Varianti italiane[]

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