Il catenaccio è un racconto italiano in Lo cunto de li cunti di Basile: è il nono racconto della seconda giornata ed è narrato da Ciommetella.
Trama[]
Luciella vive in povertà con la madre e le due sorelle maggiori. Un giorno Luciella va a prendere l'acqua e alla fontana incontra un bellissimo schiavo che le promette molte cose belle se lo seguirà in una grotta. Lo schiavo la porta in un bellissimo palazzo sotterraneo, dove viene servita come una principessa. Durante la notte tutte le candele vengono spente e qualcuno entra nel letto di Luciella. La faccenda va avanti diversi giorni e Luciella non riesce mai a vedere il viso del suo amante. Alcuni giorni dopo, nonostante le comodità e il benessere del palazzo, Luciella desidera rivedere la madre, così lo schiavo le dà una borsa piena d'oro da riportare a casa: Luciella però non dovrà mai dire quello che ha visto né dove è stata. La ragazza fa come le è stato detto, porta l'oro per far vivere bene la famiglia ma non dà molte spiegazioni. Le sorelle maggiori però muoiono d'invidia a vederla così in salute e ben messa.
Luciella in seguito resta nel palazzo incantato per alcuni mesi prima di rivedere la madre e portarle nuove ricchezze, e va avanti così per altre tre o quattro volte. Intanto le sorelle chiedono l'aiuto di un'orca per scoprire la verità su Luciella. Invidiose di tali fortune la convincono a indagare l'identità del suo amante: infatti a Luciella viene dato un sonnifero così che non resti sveglia mentre lui dorme. Le sorelle inoltre le dicono di aprire un catenaccio, perché facendo così il suo amante sarà per sempre legato a lei. Luciella non sospetta le cattive intenzioni delle sorelle e quella sera non beve il vino. Mentre l'amante dorme lei accende una candela e vede un bellissimo ragazzo, poi apre il catenaccio e vede tante donne che portano matasse di filato. Una matassa cade e Luciella avverte le donne, ma quella esclamazione sveglia il ragazzo che è furioso per essere stato scoperto. Il giovane chiama lo schiavo e fa cacciare Luciella dal palazzo.
Luciella torna a casa ma anche le sorelle la mandano via, costringendola a elemosinare. Essendo incinta arriva il momento del parto e bussa al palazzo di Torrelunga, dove una damigella di corte le trova un posto per dormire e partorire. Dopo la nascita del bambino la damigella si accorge che ogni notte un giovane dice al neonato di essere suo padre, e che se i galli non cantassero più e la madre lo abbracciasse, lui non lo lascerebbe mai: ogni volta questo giovane scompare al canto del gallo. La regina di Torrelunga viene a sapere questa storia e fa uccidere tutti i galli del regno, poi si nasconde per veder arrivare il giovane. Riconosciuto suo figlio (maledetto da un'orca a vagare lontano da casa) la regina lo abbraccia e rompe l'incantesimo. Luciella e il giovane si sposano, mentre l'invidia delle sorelle di Luciella viene punita.