Il prode piccolo sarto è una fiaba tedesca inclusa nella raccolta Fiabe del focolare dei fratelli Grimm.
Trama[]
Un giorno un piccolo sarto compra della marmellata e se la spalma sul pane. Mentre finisce un lavoro delle mosche si avvicinano al pane, e lui ne uccide sette con un colpo di straccio. Esaltato dalla sua impresa ricama "sette in un colpo" sulla sua cintura e se ne va per il mondo, così che tutti sappiano cosa ha fatto. Prende un formaggio e cattura un uccello, e si incammina
Raggiunta una montagna il sarto incontra un gigante e gli propone di viaggiare insieme. Il gigante lo prende sul serio solo dopo aver letto la scritta sulla cintura, perché crede che sette siano gli uomini uccisi dal sarto. Il gigante lo mette alla prova e spreme una pietra trasformandola in acqua. Il sarto prende il proprio formaggio e lo spreme squagliandolo. Il gigante allora lancia un sasso che cade lontanissimo: il sarto lancia l'uccello che prende il volo e non torna più. Il gigante chiede al sarto di aiutarlo a portare un albero, e il sarto finge di aiutarlo facendosi trasportare nascosto tra le fronde. Più tardi il gigante offe al sarto un ramo perché prenda qualche frutto da mangiare, ma il sarto non riesce a tenerlo e il ramo lo fa volare via. Il sarto però ricade senza farsi male, e dice di aver saltato di proposito perché ci sono i cacciatori che sparano. Sfida il gigante a saltare allo stesso modo, ma lui non ci riesce. Il sarto viene ospitato per la notte nella caverna dei giganti. Il letto che gli viene offerto per lui è troppo grande, così dorme rannicchiato in un angolo. Durante la notte il gigante colpisce il letto con una spranga di ferro sfondandolo. Il giorno dopo i giganti vanno a tagliare la legna, ma vedendo arrivare il sarto vivo e vegeto scappano per la paura di essere uccisi.
Il sarto arriva in una città, dove leggendo la sua cintura la gente lo scambia per un prode guerriero. Il re viene informato e lo manda a chiamare per metterlo a capo del suo esercito, ma con lui i guerrieri del regno di sentono a disagio e vogliono essere congedati. Il re si rende conto che il nuovo arrivato gli sta portando solo grattacapi e decide di liberarsene, ma non vuole cacciarlo correndo il pericolo di mandarlo in collera. Il re quindi gli propone di uccidere due giganti nella sua foresta in cambio della mano di sua figlia e metà del regno. Il piccolo sarto va da solo e trova i giganti addormentati. Lanciando sassi da un albero fa scoppiare la lite tra i giganti, che si picchiano armati di alberi divelti e alla fine si uccidono a vicenda. Il sarto esce dal suo nascondiglio e li trafigge con la spada per far credere di averli uccisi lui. Il re allora manda il sarto a occuparsi di un feroce unicorno nella foresta: il sarto attira l'unicorno in trappola facendogli incastrare il corno in un tronco, poi gli taglia il corno e lo porta dal re. Il re gli dà un'ultima prova, cioè fermare un cinghiale che nessun cacciatore riesce a fermare. Il sarto attira il cinghiale dentro una cappella nella foresta, poi esce dalla finestra e chiude il cinghiale dentro.
Il re non può fare altro che mantenere la promessa, ma una notte la principessa lo sente parlare nel sonno e scopre che suo marito è solo un sarto. Il re pianifica di farlo rapire nella notte e mandarlo lontano oltre il mare, ma un servo del re è affezionato al sarto e lo avverte. La notte successiva il sarto finge di parlare nel sonno, facendo credere che, pur dormendo, sa che qualcuno è venuto a prenderlo e ricordando le sue imprese. I servi del re se ne vanno spaventati e il sarto resta re per tutta la vita.
La prima edizione[]
Le fiabe dei Grimm pubblicate tra il 1812 e il 1815 hanno subito dei cambiamenti nelle edizioni successive: ciò che leggiamo oggi è la settima e ultima edizione curata dagli autori.
Nella prima edizione erano presenti due varianti di questa fiaba, con il titolo Un sarto coraggioso. Nella prima il piccolo sarto vive nella città di Romandia. Un giorno uccide con un colpo sette mosche che ronzano intorno alla sua mela e ritenendo la cosa di buon auspicio si procura una corazza con scritto in oro "Sette in un colpo!". Il sarto arriva nella corte di un re e finge di venire da lontano per mettersi al suo servizio. Il resto della storia è come nella versione finale: l'inimicizia dei guerrieri, le prove da superare e l'avvertimento di uno scudiero fedele che permette al sarto di restare re. Nella seconda variante il sarto uccide ben ventinove mosche in un colpo e se lo ricama sulla cintura: c'è poi l'incontro tra il sarto e il primo gigante, ma il resto della storia manca.
Adattamenti[]
- L'eroico ammazzasette (1938) di Bill Roberts. Cortometraggio animato statunitense. La storia è semplificata, con il re che manda il sarto a catturare un solo gigante dopo che la città ha creduto per sbaglio che le sette vittime in un colpo del sarto fossero giganti e non mosche.