Il racconto dell'orco è un racconto italiano in Lo cunto de li cunti di Basile: è il primo racconto della prima giornata ed è narrato da Zeza.
Trama[]
Antonio vive con la madre Masella e le sorelle, ma non fa niente per la famiglia e viene cacciato da casa. Arriva quindi alla caverna di un orco e si mette al suo servizio, anche se passa il tempo ingrassando e senza alzare un dito fino al giorno in cui sente nostalgia di casa. L'orco gli dona un asino e gli insegna una formula magica, intimandogli di non recitarla finché non sarà tornato dalla sua famiglia. Antonio però recita la formula lungo la strada, scoprendo che l'asino è in grado di defecare oro.
Antonio si ferma per la notte a una locanda e affida l'asino all'oste, dicendogli scioccamente la formula e di non recitarla. Ovviamente l'oste è incuriosito e recita la formula scoprendo il segreto dell'asino: preso dall'avidità scambia l'asino magico con un asino comune, e il mattino seguente Antonio riprende il viaggio con l'asino sbagliato. Antonio è sicuro di poter rendere ricca la sua famiglia, ma i suoi tentativi di ottenere oro dall'asino vanno a vuoto, l'asino riempie la casa di letame e la madre lo caccia di nuovo.
Antonio torna dall'orco, che lo rimprovera ma lo tiene ancora con sé. Un giorno Antonio vuole di nuovo tornare a casa, così l'orco gli dona un tovagliolo magico e una formula per ricavarci dell'oro. Anche stavolta Antonio scopre per la strada il potere del tovagliolo, si ferma all'osteria e rivela troppo all'oste, che ovviamente sostituisce il tovagliolo magico con uno normale. Questo porta a un nuovo insuccesso di Antonio, che viene cacciato da casa una terza volta.
Antonio resta ancora dall'orco finché non sente di nuovo nostalgia di casa. Stavolta l'orco gli dona un bastone magico e la relativa formula: Antonio recita la formula magica lungo la strada, ma il bastone serve solo a riempirlo di botte. Capita la lezione Antonio torna dall'oste e si comporta come sempre, dandogli il bastone e la formula. L'avido oste recita la formula e il bastone comincia a picchiarlo senza sosta. L'oste chiede ad Antonio di fermare il bastone, e in cambio gli restituisce l'asino e il tovagliolo. Antonio così torna a casa con i due doni magici, che gli permettono di diventare ricco, mantenere la madre e far sposare le sorelle.