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L'arancio e l'ape è un racconto francese in I racconti delle fate di Aulnoy.

Trama[]

Un re e una regina hanno una figlia quando pensavano che fosse troppo tardi per averne, e la chiamano Amata. La regina fa incidere "Amata figlia del Re dell'Isola Felice" su un cuore di turchese come portafortuna per la figlia. Un giorno la balia viene portata in barca per fare una gita di piacere, ma una tempesta improvvisa fa affondare la barca. La balia e i marinai annegano, mentre le onde sospingono la culla di Amata fino alle rive di una terra bellissima abitata dall'orco Ravagio e sua moglie Tormentina. I due di solito mangiano carne umana, ma quando Tormentina trova la neonata decide di allevarla perché un giorno sposi uno dei loro sei figli e insieme abbiano tanti begli orchetti. Tormentina è mezza fata e usa la magia in nome della fata Trufio per richiamare una cerva che faccia da balia alla bambina.

Intanto sull'Isola Felice tutti credono che la principessa sia annegata. Quindici anni dopo il re e la regina non hanno alcuna speranza di avere altri figli e il re chiede al proprio fratello di scegliere uno dei suoi figli come erede al trono. Il fratello del re sceglie il suo secondogenito, Amato, un giovane di diciotto anni che subito parte per raggiungere la corte dello zio. Intanto Amata è cresciuta con gli orchi. Non conosce il proprio nome e parla solo al lingua degli orchi, mangia solo ciò che caccia di persona e si è fatta un abito di pelle di tigre. A volte libera gli umani catturati dalla sua famiglia, ma l'orco che dovrà sposarla la difende sempre. Amata passa il più tempo possibile lontana dalla caverna degli orchi, triste di dover sposare uno di loro anche se le è affezionato. Un giorno Amata soccorre sulla spiaggia quello che non sa essere suo cugino Amato, naufragato durante il viaggio per l'Isola Felice, e per non farlo mangiare dagli orchi lo nasconde in una grotta marina. Amata gli porta da mangiare ogni giorno e i due si affezionano (anche se non parlano la stessa lingua), finché lei non gli dona la collana che ha sempre avuto da quando era neonata: Amato legge l'iscrizione sul turchese e osservando meglio la ragazza capisce che dev'essere la cugina dispersa in mare anni prima.

Una sera Ravagio annuncia ad Amata che in tre giorni dovrà sposare uno degli orchi, e lei lo racconta come può ad Amato. Tornando a casa una spina enorme si conficca nel piede di Amata, così che lei non può più uscire per andare da Amato il giorno seguente: lui si preoccupa e va a cercarla finendo dritto nella caverna degli orchi. Ravagio cattura Amato per mangiarlo, ma Amata interviene e gli chiede di mettere quell'umano da parte per il giorno delle nozze, promettendo che anche lei lo mangerà. Ravagio è contento e mette Amato a dormire nella stessa caverna dei figli. Amata però teme che Ravagio si faccia venire fame, così durante la notte lei prende una delle corone con cui dormono i giovani orchi e la mette sulla testa di Amato. Ravagio va davvero a mangiare Amato, ma al buio prende invece il figlio a cui manca la corona e se lo mangia. La mattina dopo si accorgono tutti dell'accaduto, ma Ravagio incolpa l'oscurità per lo sbaglio fatto.

Amata mostra ad amato i vestiti e la culla, così lui ha la certezza che quella sia sua cugina. La notte seguente Amata mette di nuovo una delle corone sulla testa di Amato. Tormentina, temendo che Ravagio si mangi l'umano da solo, decide di anticiparlo e mangiarselo lei. Quando scopre di essersi mangiata uno dei suoi figli, lei e Ravagio decidono che ne hanno abbastanza e vogliono divorare sia l'ostaggio che Amata, ma i due si nascondono ed eventualmente la rabbia dei due orchi passa. La principessa trova la bacchetta di Tormentina e la usa per imparare la lingua di Amato, il quale le rivela la sua identità: i due dichiarano il loro amore e decidono di scappare insieme. Amata mette un fagiolo in una torta tra la cenere del camino, dando al fagiolo il dono della parola con la bacchetta, poi i due giovani scappano sul cammello degli orchi. Tormentina si accorge che Amata non è a letto e la chiama, ma è il fagiolo a risponderle facendole credere che Amata sia ancora in cucina vicino al camino.

Il mattino dopo il fagiolo è cotto e non risponde più. Gli orchi si accorgono del tradimento di Amata, così Ravagio prende gli stivali delle sette leghe e si mette all'inseguimento. Amata però trasforma sé stessa, Amato e il cammello in una vecchia, una barca e un laghetto, e così può dare a Ravagio indicazioni sbagliate. I due giovani proseguono il viaggio in pace, mentre Ravagio è costretto a tornare a casa a mani vuote. Tormentina però gli dice che la vecchia era Amata e gli ha dato le indicazioni sbagliate. Ravagio li raggiunge di nuovo, così Amata si trasforma in un nano, trasforma Amato in un dipinto e il cammello in una colonna. Il nano dà ancora le indicazioni sbagliate a Ravagio. Dopo l'ennesimo insuccesso Tormentina è furiosa con il marito, così è lei la terza volta a indossare gli stivali delle sette leghe e mettersi all'inseguimento. Amata teme Tormentina più di Ravagio, perciò vedendola arrivare trasforma il cammello in una vasca, amato in un arancio e sé stessa in un'ape. Tormentina si ferma a riposarsi proprio sotto l'albero, e l'ape si diverte a tormentarla riuscendo a pungerla nonostante la durezza della sua pelle. Tormentina perde molto sangue e muore, ma alcuni viandanti passano di lì e raccolgono la bacchetta da terra prima che Amata possa raggiungerla e ritrasformarsi. Amata e Amato promettono di starsi vicino nonostante la sfortuna li abbia lasciati come albero e ape.

Quel bosco è uno dei luoghi preferiti della principessa Linda, che trova l'arancio e rimane così colpita dall'albero da farlo trapiantare nel proprio giardino. Quando però prova a prendere alcuni boccioli l'ape la punge crudelmente per gelosia. Il giorno dopo succede la stessa cosa, e Linda furiosa ordina delle armature per sé e le sue ancelle, pensando di dover affrontare un esercito di api. Linda però colpisce un rametto dell'arancio tagliandolo e si accorge che il ramo tagliato sanguina. L'ape vola in Arabia alla ricerca di qualche balsamo che lo aiuti a stare meglio e riesce a farlo in pochissimo tempo, mentre Linda è sconvolta da quello che ha visto e manda ambasciatori perché le fate vengano a spiegare tale prodigio.

Una tra le prime fate ad arrivare è la Regina Trufio, che capisce che l'arancio non è un vero albero e lo fa tornare umano. Amato prega Trufio di far tornare umana anche l'ape. Amata racconta la sua storia e Trufio è così contenta che le magie fatte in suo nome abbiano aiutato Amata, che si mette al suo servizio. Trufio è anche amica dei genitori di lei, e si offre di accompagnare i due giovani all'Isola Felice. Lì Amata ritrova la famiglia e le nozze vengono celebrate. Per ordine degli Amori in persona il primogenito dei due giovani viene chiamato Amore Fedele.

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