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L'impietrito è una fiaba italiana raccolta da Vittorio Imbriani in La novellaja fiorentina.

Trama[]

Un mercante ha tre figlie: due perfide e una buona. Il mercante ha anche un bastimento d'oro, uno d'argento e uno di gemme preziose. Un giorno il mercante parte per l'oriente col bastimento pieno d'argento, ma viene assaltato in mare e perde tutto. Per di più tornato a casa il mercante scopre che le due figlie maggiori hanno sciupato parte dei beni di casa. Il mercante tenta altre rotte con il bastimento pieno d'oro e con quello pieno di gemme e diamanti, ma tutte le volte i pirati lo derubano e intanto le figlie spendono tutto quello che a casa era rimasto.

Il mercante inizia a mendicare per sfamare le figlie, trova un bel prato pieno di cavoli neri e ne raccoglie un po'. Tirando fuori il cavolo migliore al centro del prato esce fuori un grande serpente che è il padrone dell'orto. Il serpente gli dice di portargli una delle sue figlie e in cambio riavrà uno dei bastimenti perduti. Il mercante sconsolato racconta tutto alle figlie e la maggiore accetta coraggiosamente di andare con lui dal serpente. Il giorno dopo all'orto dei cavoli neri il mercante riceve una borsa d'oro e le indicazioni per trovare il primo bastimento perduto sulla spiaggia, ma il serpente gli chiede di portargli un'altra delle sue figlie perché intuisce la perfidia della maggiore e non sopporta neanche di vederla. Il giorno dopo il mercante si presenta con la seconda figlia, riceve altro oro e ritrova il secondo bastimento, ma il serpente non vuole neanche la seconda ragazza. Il terzo giorno il mercante va con la figlia buona e riceve altro oro e l'ultimo bastimento. Il serpente è felice di incontrare la figlia minore del mercante, al quale promette che diventerà sempre più ricco e che le sue navi non verranno più assaltate. Poi il serpente prende la ragazza e se la porta giù nel suo buco nell'orto.

Entrata nella buca la ragazza incontra il maggiordomo del principe di Spagna: è proprio il principe ad essere costretto da un incantesimo a restare serpente per un anno e tre giorni, e il maggiordomo è rimasto con lui sotto terra per un anno. Per i tre giorni successivi la ragazza (ora sposa del serpente) e il maggiordomo dovranno combattere contro i demoni per spezzare l'incantesimo. Quando si avvicina la mezzanotte la ragazza chiede al cielo una spada e del liquore e gli vengono subito donati. Lei e il maggiordomo dividono la bottiglia, poi si preparano a uccidere demoni per tutta la notte. Arrivata l'alba i demoni scompaiono, il serpente torna umano solo dai piedi fino a un certo punto, e la ragazza ordina al cielo di darle un unguento per le ferite del suo sposo. La seconda sera la ragazza chiede di nuovo la spada e due bottiglie di liquore, e fanno una testa lei e il maggiordomo. Combattono ancora più demoni per tutta la notte e poi all'alba quelli scompaiono e il serpente diventa un altro po' umano. La terza sera la ragazza e il maggiordomo si dividono una bottiglia e mezza di liquore, poi uccidono tanti demoni da aver decimato la popolazione dell'inferno. All'alba i demoni scompaiono, il principe torna del tutto umano e dopo aver usato il solito unguento su di lui tornano tutti e tre in superficie.

I tre arrivano a una locanda e il maggiordomo alloggia di sotto invece di prendersi una stanza. Durante la notte il maggiordomo vede quattro incappucciati che parlano tra loro del principe di Spagna: uno di loro sa che il principe in quel momento sta scrivendo a suo padre perché venga a prenderlo, ma predice che il Re di Spagna si invaghirà della nuora e tenterà di uccidere il principe avvelenando il suo melo preferito e poi il pasticcio a tavola. Se il principe scampasse a quei tentativi di avvelenamento il re comunque gli farebbe entrare un leone in camera perché lo divori. L'unico che potrebbe salvare il principe è il maggiordomo, gettando via le pietanze avvelenate e uccidendo il leone con la spada con cui ha affrontato i demoni. Purtroppo il maggiordomo non può avvertire il principe: per mantenere il segreto della loro conversazione i quattro incappucciati decretano che chiunque stia sentendo i loro discorsi e ne parlasse verrebbe pietrificato.

Il Re di Spagna va a prendere il figlio, la nuora e il maggiordomo, e come predetto dalle figure incappucciate è tanto attratto dalla nuora da voler uccidere il proprio figlio per sposarla. Il maggiordomo getta via la mela avvelenata e poi anche il pasticcio, e quella sera chiede al suo padrone di poter dormire quella notte su una sedia della sua camera. Nel cuore della notte il Re manda il leone a divorare il principe: il maggiordomo affronta il leone e lo uccide, ma il leone si riduce in cenere. Il principe svegliandosi vede solo il maggiordomo armato sul suo letto e crede che stia tentando di ucciderlo, per questo il maggiordomo viene incarcerato.

Il maggiordomo resta in carcere e infine viene condannato a morte. Prima dell'esecuzione chiede di parlare al suo padrone, ora Re, nel salone delle udienze: vedendosi condannato tanto vale raccontare tutta la verità. Appena racconta dell'avvelenamento della mela le sue gambe si pietrificano e il re gli dice di non parlare più perché gli crede, ma ormai il maggiordomo non può più muoversi e continua a parlare, raccontando tutto e pietrificandosi completamente. Il re è rammaricato per l'accaduto e torna alla locanda dove avevano alloggiato, facendosi preparare per dormire lo stesso posto dove aveva alloggiato il maggiordomo. Nel cuore della notte i quattro incappucciati si incontrano e rivelano ciò che il re deve fare per far tornare in vita il maggiordomo: dovrà entrare nel suo palazzo da un ingresso segreto, e trovati i suoi figli nella culla dovrà ucciderli e con una spugna bagnare tutta la statua del maggiordomo con il loro sangue. Se il re lo farà di buon cuore riavrà indietro sia il maggiordomo che i bambini. Il re torna al suo palazzo e fa tutto come gli incappucciati hanno detto. Il maggiordomo è felice di essere tornato in vita ma non avrebbe voluto che il re uccidesse i bambini. Quando però i due tornano nella stanza dei bambini li trovano vivi e in salute, così vanno a raccontare tutto alla regina e organizzano una grande festa.

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Varianti straniere[]

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