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La pecorella è una fiaba di Giuseppe Pitrè inserita in Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani.

Trama[]

Un massaro vedovo che vive con la figlia si risposa e la matrigna inizia a tormentare la povera ragazza dandole sempre del lavoro da fare e non dandole da mangiare se prima non lo ha finito. Un giorno, il massaro trova in campagna una pecorella e la porta alla figlia. L'animale dice alla rgazza di mettere sulle sue corna il lavoro da sbrigare e lei lo farà in fretta. La matrigna si accorge che la ragazza ci mette troppo poco a svolgere i compiti datole e, insospettitasi, scopre tutto. Dice al marito di uccidere e di mangiare la pecorella. Il marito non dice ne di sì ne di no ma la fanciulla corre verso la pecorella a dirglielo. L'animale raccomanda alla ragazza di non magiare neanche un pezzo della sua carne e di seppellire sotto il pavimento le sue ossa. La fanciulla esegue tutto e dopo qualche tempo, dal pavimento sbucano dodici fate che preparano la ragazza per portarla alla festa del Re. Questo si innamora di lei e non si stacca da lei per tutta la serata. La fanciulla, a un certo punto, se ne va e ai servi del sovrano viene ordinato di seguirla. La ragazza, quando li vede, si scioglie i capelli e da questi cadono perle. I servi si fermano a raccoglierle e la lasciano andare. Il Re minaccia gli inservienti di ucciderli se non scopriranno dove abita. La sera dopo, la ragazza, quando scappa, lascia cadere a terra una sua scarpetta. I servi la raccolgono e la portano al Re che proclama che chi indosserà la calzatura diverrà la regina. Tutte le ragzze corrono a palazzo per provare la scarpetta. La matrigna porta anche la sua figliastra per prenderla in giro davanti a tutti ma lei calza la scarpina e viene sposata dal Re.

Varianti e fiabe simili[]

Varianti italiane[]

Varienti straniere[]

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