Maestro Lattanzio e il suo apprendista Dionigi è un racconto italiano in Le piacevoli notti di Straparola: è il quarto racconto dell'ottava giornata ed è narrato da Alteria.
Trama[]
Lattanzio vive a Messina ed è maestro di due arti: la sartoria e la magia. Un giorno prende come apprendista Dionigi, un bel giovane figlio di un pover'uomo. Lattanzio insegna solo la sartoria a Dionigi ma il ragazzo spia il maestro e impara di nascosto anche la magia. Con il tempo però la magia prende tutto il suo tempo e Dionigi mette da parte la sartoria. Lattanzio lo rimanda a casa credendolo svogliato, ma il padre punisce Dionigi e con molte preghiere convince Lattanzio a riprenderlo con sé. Dionigi continua a non essere un bravo sarto e prende molte botte dal maestro, ma rimane per continuare a spiare la magia del maestro. Lattanzio con il tempo si convince che Dionigi sia stupido e incapace di imparare molto, perciò inizia a praticare la magia anche davanti a lui facilitandogli le cose, mentre Dionigi in segreto diventa ancora più dotto e abile di lui.
Un giorno il padre trova Dionigi che si occupa della casa di Lattanzio invece che della sartoria, così lo riporta a casa propria e si rammarica per aver speso inutilmente i soldi per farlo diventare sarto. Dionigi però lo rassicura di aver imparato un'arte ancora più utile e si accorda con lui per una truffa: si trasformerà in un cavallo e il padre lo venderà al mercato, poi intascati i soldi il cavallo tornerà da lui. Il padre però non dovrà mai dare le briglie al compratore o Dionigi non potrà tornare. Al mercato però c'è anche Lattanzio, che capisce subito che c'è all'opera qualcosa di sovrannaturale, perciò si trasforma in un mercante. Capisce che il cavallo è Dionigi e a furia di mercanteggiare alla fine ottiene anche le briglie, così che Dionigi non possa andarsene.
Lattanzio porta il cavallo nella sua stalla e lo picchia ogni giorno, ma le due figlie di Lattanzio provano pena per lui e un giorno lo portano a bere a un fiume: lì Dionigi si trasforma in squalo e scappa via. Lattanzio lo scopre e si trasforma in tonno per inseguire lo squalo e divorarlo. Dionigi allora si trasforma in un anello con rubino e si nasconde tra le pietruzze che una damigella della principessa Violante sta raccogliendo sulla riva. L'anello finisce nelle mani di Violante e durante la notte Dionigi si mostra di persona, raccontandole la sua storia e chiedendole aiuto. Violante accetta di tenerlo al sicuro, lo nasconde tra i suoi gioielli e parlano a lungo insieme quando sono soli.
Un giorno il re si ammala gravemente e Lattanzio si trasforma in medico per visitarlo. Lattanzio dice di poterlo curare, ma in cambio vuole l'anello con rubino di sua figlia. Dieci giorni dopo il re guarisce e Violante dà a Lattanzio tutti i suoi gioielli, ma nega fermamente di avere un anello con rubino. Il padre però le fa pressioni, così Dionigi le dice che il giorno dopo, quando Lattanzio reclamerà ancora l'anello, lei dovrà lanciarlo al muro. Il giorno seguente Violante l'ancia l'anello, che si trasforma in un melograno. Lattanzio subito diventa un gallo per mangiarne i chicchi, ma il chicco di Dionigi resta ben nascosto e diventa una volpe a sorpresa azzannando il collo del gallo uccidendolo. Dionigi torna umano e racconta tutta la storia al re. Violante e Dionigi si sposano e il padre di Dionigi diventa ricco.
Testo integrale[]
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