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Bella addormentata AR

La Bella addormentata nel bosco

La morte rituale è un tema affrontato negli studi antropologici sulla fiaba, e la morte temporanea è un evento che compare in molte fiabe.

Caratteristiche[]

Propp affronta l'argomento dell'iniziazione in Le radici storiche dei racconti di fate. Secondo la sua analisi la fiaba sarebbe quel che rimane di antichi riti tribali poi abbandonati e sopravvissuti solo nei racconti, che hanno trasformato le antiche tradizioni in avventure fantastiche. Il viaggio dell'eroe analizzato nel suo schema sarebbe quindi la testimonianza di antichi riti di iniziazione, come già proposto da Pierre Saintyves. L'iniziazione è interpretata spesso come morte rituale del giovane: il bambino muore e nasce l'adulto.

La fiaba è testimonianza di un rito iniziatico tradizionalmente maschile, per questo l'eroe non muore quasi mai letteralmente durante la storia: il suo viaggio nel mondo straordinario è già un viaggio nell'oltretomba, dal quale torna nuovo e trasformato. L'iniziazione femminile (concettualmente identica a quella maschile) invece si è conservata in maniera più evidente: sono numerose le fiabe dove la ragazza muore all'improvviso ed è riportata in vita. Non mancano casi in cui questa morte temporanea riguardi un ragazzo, ma la forma assunta più spesso è quella femminile. La morte avviene tramite oggetti introdotti sotto la pelle o tra i capelli, tramite oggetti ingeriti o indossati, o tramite metamorfosi; qualcosa (la causa della morte o altro) va estratto dal suo corpo perché si risvegli. Chiaramente le forme possono variare, e non mancano uccisioni di tipo diverso nei racconti più rielaborati. La vittima spesso riposa immutata fino al risveglio, e questo ha generato successivamente il tema della "bella nella bara" di cristallo. In altri casi (come quando la vittima è fatta a pezzi) i resti vengono nascosti in qualche luogo, e lì la vittima rinasce fuoriuscendo da una pianta o un animale. I casi più famosi di "fanciulla nella bara" sono Biancaneve e la Bella addormentata. Esiste anche un'altra forma di morte rituale: l'eroe (o l'eroina) viene divorato dall'animale, ma ne esce uccidendolo dall'interno. Eventualmente questo ha portato a uno sdoppiamento della figura dell'eroe, per cui un personaggio viene divorato e un altro uccide l'animale per tirarlo fuori, come accade in alcune versioni della famosissima fiaba di Cappuccetto Rosso.

Non è sempre possibile capire se la morte temporanea di un personaggio sia frutto di antiche usanze iniziatiche che hanno influenzato la fiaba, o se avvenga per puro espediente narrativo o a causa di altre influenze. Ci sono casi in cui il rimando all'iniziazione è esplicito (come quando sono usati oggetti affilati per tenere la ragazza in stato di morte), mentre in altri casi non è possibile esserne certi.

La seguente lista di morti temporanee nelle fiabe è suddivisa in base al modo in cui il morto torna in vita. Nelle fiabe non c'è sempre un confine netto tra sonno magico e morte vera e propria.

Il mezzo magico[]

Un personaggio usa un mezzo magico che ha il potere di riportare in vita le persone. Secondo la suddivisione fatta da Propp in Morfologia della fiaba, i mezzi magici non includono solo gli oggetti fisici, ma anche le formule magiche e i poteri personali del personaggio che ne riporta in vita un altro.

  • Ancillotto, Re di Provino. Fluvio e Acquirino diventano statue, ma Serena li tocca con la piuma più verde dell'uccel bel verde per farli tornare in vita.
  • Cesarino de' Berni. Cesarino muore quando la madre gli mette un osso appuntito e avvelenato nel letto, ma torna in vita perché il grasso del suo orso elimina il veleno.
  • Gesù e San Pietro in Friuli. Pietro taglia la testa di una principessa malata e Gesù la fa tornare in vita e in salute.
  • Giovannino senza paura (Nerucci). Alcuni falegnami sono in grado di segare le teste e riattaccarle con una speciale mistura che ti riporta in vita: compiono questo prodigio una volta su uno di loro e due volte su Giovannino, ma la seconda volta gli riattaccano la testa al contrario.
  • Giovannino senza paura (Pitrè). Un ladro si taglia la testa e se la riattacca grazie a un unguento miracoloso. Giovannino compra l'unguento ma si mette la testa al contrario, così suo zio deve ritagliarla per riattaccarla dritta.
  • I cavalieri del pesce. Un cavaliere mette una vecchia in una pozione a base di erbe e sangue di drago per riportarla in vita, poi allo stesso modo riporta in vita tutte le vittime della vecchia.
  • I cinque figli. Cianna muore dallo spavento ma Iacovo la riporta in vita con il succo di un'erba magica.
  • Il bastimento a tre piani. Il protagonista viene assassinato da due sicari, ma il suo aiutante lo immerge nella botte piena di acqua della vita risanandolo.
  • Il beccuccio d'oro. Il principe e la principessa trovano un unguento per riattaccare la testa agli altri cento pretendenti che il padre di lei ha decapitato.
  • Il fedele Giovanni. Una volta diventato statua, Giovanni suggerisce al re di decapitare i principi e usarne il sangue per farlo tornare in vita. Giovanni poi usa quel sangue per riattaccare le teste ai bambini e resuscitare anche loro.
  • Il Drago dalle sette teste. Una strega pietrifica i viandanti con cibo magico, ma un cavaliere la costringe a riportare in vita i suoi fratelli e tutte le vittime con un unguento. Poco dopo uno dei suoi fratelli uccide lui e l'altro fratello per gelosia, ma pentendosi usa lo stesso unguento per riportarli in vita.
  • Il dragone. La regina pianifica il proprio ritorno in vita chiedendo di essere lavata dopo la morte con il sangue del suo fratello drago.
  • Il mercante. Meo risveglia Cienzo da un sonno magico con due peli della cagnetta fatata. Poco dopo Cienzo decapita Meo, ma lo riporta in vita riattaccandogli la testa con un'erba magica.
  • I tre cani. I cani usano un unguento magico per guarire e riportare in vita il padrone segato a metà.
  • La ragazza con tre mariti. Un vecchio mostra a un giovane un morto che si risveglia applicandogli un balsamo sulle labbra. Il giovane compra il balsamo e lo usa sull'amata morta.
  • Le tre foglie della serpe. Una serpe usa tre foglie per riattaccare i pezzi di un'altra serpe tagliata in tre parti. L'eroe quindi prende le foglie e le posa sugli occhi e la bocca della sua moglie morta di malattia riportandola in vita. Più avanti l'eroe annega, ma il suo servo usa le foglie anche su di lui.
  • L'innamorato d'una statua. Un mago dice al genero di uccidere i suoi bambini perché il sangue possa riportare in vita suo fratello pietrificato. Il mago poi resuscita i nipotini.
  • Livoretto. Bellisandra uccide brutalmente Livoretto e lo riduce a una pasta, poi lo rimodella nelle sue fattezze e versa su di lui l'acqua della vita per resuscitarlo un po' più giovane e bello di prima. Lo scopo però non era ringiovanire Livoretto, ma convincere il sultano a farsi uccidere a sua volta, nell'illusione che Bellisandra avrebbe resuscitato anche lui facendolo tornare giovane e bello.
  • Pipetta bugiardo. Due principesse malate vengono gettate in un forno, ma tre giorni dopo tornano vive e sane dalle ceneri dopo che un vecchio ci ha recitato delle formule.
  • Pomo e Scorzo. Scorzo diventa una statua dopo aver avvertito la figlia del mago delle maledizioni paterne. Il mago poi perdona la figlia e usa un balsamo per far tornare vivo Scorzo.

Rimozione del mezzo magico[]

Se il mezzo magico è ciò che ha ucciso un personaggio, basta toglierlo. Ovviamente sono oggetti mangiati, indossati o conficcati da qualche parte.

  • Biancaneve. Viene uccisa tre volte: con un nastro, con un pettine e infine con la mela. I nani tolgono facilmente il pettine e il nastro, mentre non sanno della mela, che solo tempo dopo finisce sputata fuori quando la bara di Biancaneve sobbalza mentre viene trasportata.
  • Giricoccola. L'astrologa trasforma Giricoccola in statua prima con uno spillone in testa, poi con un pettine e infine con una veste, ma Giricoccola torna in vita ogni volta quando l'oggetto viene rimosso.
  • La schiavetta. Per la maledizione di una fata, Lisa muore a sette anni quando sua madre dimentica un pettine tra i suoi capelli. Lisa resta per anni in sette bare di cristallo che si ingrandiscono man mano che lei cresce. Viene risvegliata dalla zia che la tira fuori dalle bare tirandola per i capelli e facendo cadere il pettine.
  • Sole, Luna e Talia. Talia muore perché una lisca di lino si infila sotto la sua unghia quando fila la prima volta, e si risveglia solo dopo che la lisca viene tolta casualmente.

Azioni specifiche[]

Sono azioni che non coinvolgono alcun oggetto magico. Si va dal semplice parlare all'apparizione di un morto al sacrificare altre persone.

  • Fratellino e sorellina. La giovane regina soffoca dal caldo mentre fa il bagno, ma torna ogni notte per allattare suo figlio e torna definitivamente in vita quando viene riconosciuta e le viene rivolta la parola.
  • Il buon fratello. La regina uccide i propri tre figli per riportare in vita il cognato diventato statua.
  • Il corvo. Iennarello si trasforma in una statua a causa della maledizione di un mago, ma suo fratello Milluccio sacrifica i propri figli per riportarlo in vita. Il mago poi interviene e riporta in vita anche i bambini.
  • Il fedele Giovanni. La regina cade come morta e può essere salvata solo succhiandole tre gocce di sangue dal seno.
  • Il palazzo dell'Omo morto. L'uomo morto è un re che va vegliato per un anno, tre mesi e una settimana perché si risvegli e sposi la donna che lo ha vegliato.
  • Il racconto dei racconti (cornice). Per riportare in vita Tadeo va riempita una brocca di lacrime.
  • Il re resuscitato. Un re torna in vita dopo che viene riempito per lui un vaso di lacrime.
  • Il sanguinaccio. Un re si risveglia da un sonno interminabile quando viene baciato.
  • I tre omini del bosco. La regina viene lanciata dalla finestra. Ritorna in forma di anatra nel castello e il suo spettro ha forma umana solo per allattare il figlio. Torna in vita dopo che il re sulla soglia brandisce la spada sopra di lei tre volte.
  • La bella addormentata nel bosco. La principessa è condannata a morire pungendosi con un fuso. Una fata trasforma la condanna a morte in un sonno lungo cento anni, al termine dei quali la ragazza si sveglia con la vicinanza di un principe.
  • La gatta bianca. Per tornare umana la gatta bianca si fa tagliare la testa e la coda che vengono bruciate nel fuoco; da quello che resta torna umana.
  • Le tre corone. Le tre figlie dell'orca sono in grave pericolo, per questo la madre le getta in un sonno incantato e potranno essere risvegliate senza conseguenze solo da una principessa. Marchetta apre la stanza proibita dove sono chiuse e il suo arrivo le fa svegliare.
  • L'impietrito. Il re uccide i propri figli per riportare in vita il maggiordomo trasformato in statua con il loro sangue: ha saputo che facendolo con la giusta disposizione d'animo non solo riavrà il suo servitore, ma anche i figli vivi e in salute, e le cose vanno proprio in questo modo.
  • Storia di uno che se ne andò in cerca della paura. Nel castello incantato il protagonista vede un morto che somiglia al suo giovane cugino, e decide di scaldarlo per risvegliarlo.

La riconoscenza[]

Nessuno riporta in vita il morto, che torna in vita da solo perché ha degli impegni nei confronti di un vivo. Questo è un evento che coinvolge quasi sempre l'aiutante: spesso l'eroe fa qualcosa per un morto sconosciuto e quello torna in vita per aiutarlo nelle sue imprese. L'eroe non riconosce mai il suo compagno di viaggio, la cui natura viene rivelata solo alla fine.

  • Bel-Fiore. Un morto torna come cavallo magico per aiutare il suo benefattore.
  • Bella Fronte. Un ragazzo paga i debiti di un morto per farlo seppellire. Il morto si presenta al giovane come un vecchio pescatore per aiutarlo in un momento di difficoltà.
  • I due sentieri. Una bambina seppellisce al cimitero un osso del fratello ucciso; dal terreno nasce un giglio da cui esce il fratello tornato in vita per guidarla verso il paradiso.
  • Una notte in Paradiso. Un morto torna per qualche ora dalla tomba perché aveva giurato di fare da testimone di nozze all'amico.

Altro[]

A volte il modo in cui un personaggio torna in vita è ignoto, contorto o spiegabile solo con la sua natura magica.

  • I dodici buoi (Comparetti). Una strega viene decapitata, ma torna in vita in cerca di vendetta.
  • Il braccio di morto. Tre morti escono ogni notte dalle tombe per giocare ai birilli.
  • Il montone. Le ragazze uccise dalla fata Ragotte tornano come ninfe intangibili nel regno incantato della fata. Potranno tornare del tutto vive allo scadere della maledizione su loro e sui loro amati trasformati in pecore.
  • Il pastore che non cresceva mai. La bella Bargaglina viene gettata in un pozzo, torna come pesce, viene mangiata e rinasce come albero dove hanno gettato le sue lische. Infine torna in vita dalla legna fatta con l'albero.
  • Il principe Cinghiale. Ismene e Calidone si uccidono, mentre Zelonide viene uccisa. Alla fine tornano tutti e tre, ma le fate dicono che la loro morte era tutta un'illusione.
  • I tre cedri. La fata dei cedri viene uccisa con uno spillone in testa: subito vola via trasformandosi in colomba, ma poi viene uccisa e cucinata. Un cedro nasce in pochi giorni dove il cuoco ha gettato le penne della colomba e l'acqua per bollirla, e dal cedro rinasce la fata.
  • La mortella. La fata della mortella viene fatta a pezzi e quel che rimane di lei viene messo nel suo vaso. La fata poi rinasce dalla pianta.
  • L'uomo verde d'alghe. Baccicin Tribordo viene gettato in mare mentre dorme ubriaco, ma giorni dopo esce dal mare completamente coperto di alghe verdi e crostacei.
  • Un padre alla disperazione. Uno alla volta i figli di Maria vengono uccisi appena nati dalla nonna, ma prima che la madre venga giustiziata ingiustamente tornano miracolosamente vivi e abbastanza grandi da poter raccontare la verità su come sono morti.
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