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Pre' Scarpacifico è un racconto italiano in Le piacevoli notti di Straparola: è il terzo racconto della prima giornata ed è narrato da Cateruzza.

Trama[]

Scarpacifico è un prete che vive a Imola con la fantesca Nina. Un giorno Nina lo manda a comprare un mulo, ma lungo la via del ritorno tre perditempo per scherzo lo avvicinano uno alla volta lungo la strada, dicendogli che quello non è un mulo ma un asino. Scarpacifico crede di aver buttato i propri soldi, così regala il mulo all'ultimo dei tre uomini. Nina però capisce subito che Scarpacifico è stato preso in giro, così il prete organizza a sua volta uno scherzo.

Scarpacifico lascia a Nina istruzioni su cosa cucinare e compra due capre identiche: una la lega fuori casa e l'altra se la porta al mercato. Scarpacifico incontra i tre bricconi e dice loro di avere ospiti a pranzo e sarebbe lieto se anche loro partecipassero. Il prete carica la spesa sulla capra, poi le dice di portare la spesa a casa e di dire a Nina cosa vuole che sia cucinato, lasciandola andare sola. Più tardi Scarpacifico porta gli ospiti a casa dove trovano l'altra capra (identica alla prima) e Nina che ha cucinato esattamente quello che il prete aveva detto alla capra. I tre compari comprano la capra al prete e credono di aver fatto un affare: la caricano di merce comprata al mercato e le dicono di andare a casa, ma la capra come l'altra se ne va per i fatti suoi e finisce chissà dove.

Le mogli dei tre malandrini fanno capire loro di essere stati ingannati, così loro vanno a uccidere il prete. Scarpacifico però ha già un piano e dice a Nina di mettersi una vescica piena di sangue sotto le vesti per inscenare la sua morte: quando i tre arrivano a ucciderlo, il prete dà la colpa di tutto alla fantesca e finge di ucciderla per la rabbia, colpendo la vescica con un coltello. Nina finge di essere morta e il prete finge di essere pentito, così le mette un piffero tra le natiche e soffia finché Nina non finge di essere tornata in vita. I tre malandrini restano molto stupiti dall'accaduto e convincono il prete a vendergli il piffero.

Un giorno uno dei tre malandrini litiga con la moglie e la uccide in un impeto di rabbia. Lui prende il piffero comprato al prete per riportarla in vita come aveva visto fare con Nina, ma non succede niente. Gli altri due compari, per fargli vedere come si fa, uccidono le proprie mogli e provano anche loro, ma tutte e tre le donne restano morte. I tre capiscono che il prete li ha ingannati ancora e mettono Scarpacifico in un sacco per buttarlo nel fiume. Lungo la strada però hanno un imprevisto e devono allontanarsi lasciando il sacco. Passa di lì un pastore che sente il prete lamentarsi e apre il sacco. Scarpacifico gli spiega che il signore della città vuole costringerlo a sposare una delle sue figlie, ma lui non vuole perché avanti con gli anni e perché prete. Il pastore però la figlia del signore la sposerebbe volentieri, così si fa legare nel sacco mentre il prete se ne va con il suo gregge. I tre malandrini tornano a prendere il sacco e lo buttano nel fiume, uccidendo il pastore. Mentre tornano a casa incontrano però Scarpacifico che dice di aver ricevuto il gregge nel fiume. I tre ci credono e si fanno buttare al fiume da Scarpacifico, che torna a casa pieno di bestiame e soldi e vive ancora molti anni felicemente con Nina.

Testo integrale[]

https://it.wikisource.org/wiki/Le_piacevoli_notti/Notte_I/Favola_III

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