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Artù AP

Re Artù

Il re è un personaggio ricorrente nelle fiabe ed è anche uno dei ruoli base.

Etimologia e storia[]

La parola deriva dal latino rex, che ha lo stesso significato.

Caratteristiche[]

A differenza della regina, il re è uno dei ruoli base della fiaba individuati da Propp, esattamente come l'antagonista o il donatore. In tale ambito il re appare come futuro suocero dell'eroe, il quale supera delle prove per sposare la principessa. Nei casi in cui ci sia un'eroina, il suo sposo è il re stesso. Il "re" non deve portare per forza tale titolo nobiliare: il suo ruolo proppiano di "re" resta anche se porta altri titoli (come principe, barone, marchese, doge, sultano, pretore, ecc.).

I re delle fiabe possono regnare su qualunque tipo di terra. Può essere un regno che esiste davvero come l'Inghilterra, una terra o una città esistente ma che non è mai stata un regno davvero, o un regno inventato. Non è necessario che le fiabe facciano il nome del regno.

Il re nello schema di Propp[]

Il re mette alla prova l'eroe per la mano della principessa, anche quando tale ricompensa non è esplicita fino al finale. Il re può emanare un bando fin dall'inizio per dare la mano della figlia a chi la salverà o supererà una certa prova, può indire un torneo apposito (Fortunio), o può decidere sul momento di dare la figlia in sposa a chi gli ha salvato il regno. Non sempre invitare dei pretendenti a competere per la principessa implica la volontà di darla davvero in sposa. Il re può non voler dare la figlia a nessuno e proporre una sfida impossibile con la scusa che non può dare la principessa al primo che passa (La pulce). Oppure è la principessa a non voler sposare il primo che passa o a non volersi sposare affatto, per questo propone una sfida impossibile ai pretendenti e il re la asseconda perché meglio questo che niente (Cannetella). In altri casi la mano della principessa non è neanche in ballo, ma le nozze avvengono comunque dopo che l'eroe si guadagna l'ammirazione del re (Rampsiniton e il ladro e varianti).

L'ostilità del re e il suo appoggio a un altro pretendente sono giustificati dalla presenza di un falso eroe che ha conquistato la sua fiducia (Cesarino de' Berni e varianti, L'uomo verde d'alghe), dalla diffidenza del re verso le umili origini del genero (Pietro il pazzo e varianti), dalle false voci che vengono fatte girare sull'eroe (Guerrino e il selvaggio) o da circostanze particolari (La pietra del gallo). Può capitare però che il re sia dalla parte opposta dell'eroe inconsapevolmente (Maestro Lattanzio). A volte re e principessa sono dalla stessa parte contro l'eroe (Lo scarafaggio, Il coraggioso piccolo sarto).

Il conflitto tra il re e l'eroe deriverebbe da antiche usanze di successione per il potere che avrebbero richiesto la morte del vecchio re: il giovane sposa la figlia del re solo per creare continuità tra il vecchio regno e il nuovo. In storie meno antiche i due re coesistono e il genero del re è chiamato a sua volta re (o giovane re o reuccio) anche se il vecchio re non è ancora morto (Le tre foglie della serpe). Un altro modo per rendere più naturale la successione è far abdicare il re o aspettare che l'eroe erediti dopo di lui. Ci sono comunque fiabe di epoca recente in cui l'eroe uccide il re suocero, specialmente (ma non per forza) quando corrisponde a figure come il mago antagonista (Il beccuccio d'oro).

In molte fiabe non c'è alcun ostacolo o conflitto tra eroe e re (I due fratelli, I tre re bestie, Storia di uno, e tutte le varianti del Gatto con gli stivali), ma a volte i due devono vedersela con l'ostilità della principessa. Può capitare che il re non dia sua figlia all'eroe, ma lo ricompensi con ricchezze e tesori (L'ignorante) o con la mano di un'altra ragazza (I due fratelli). In altri casi il re può essere solo marginalmente nominato e limitarsi ad approvare le nozze della figlia o del figlio (Petrosinella).

Il re suocero ostile all'eroe non va confuso con l'antagonista (le loro funzioni sono diverse), ma lo schema dei ruoli e delle funzioni non è statico e le fiabe possono riproporlo in molti modi. Può capitare che il re suocero corrisponda all'antagonista (Il giocatore di biliardo) o al mandante (Corvetto, Il bastimento a tre piani, Corpo-senza-l'anima).

Il re e l'eroina[]

Bella addormentata CR

Il re e la regina abbandonano il palazzo (La bella addormentata nel bosco)

Quando si segue la storia di un'eroina (che lei sia nobile o meno) le nozze avvengono direttamente con il re: La principessa Rosetta, varianti di Cenerentola, la Bella addormentata, Pelle d'asino, Costanza e varianti, La bambola, La vecchia scorticata e varianti, Le due pizzette, Fratellino e sorellina, ecc. In alcuni casi le nozze avvengono molto presto e l'obiettivo dell'eroina è tornare dal re dal quale è stata ingiustamente separata (Biancabella e il serpente e varianti).

L'eroina può anche sposare un principe invece del re, o una figura equivalente: qualunque sia il titolo nobiliare dello sposo, e che abbia o meno un padre, il suo ruolo di "re" nella storia non cambia. Insieme al principe può ovviamente esserci il re suo padre, ma la loro sfera d'azione è la stessa, come lo è per il re e la principessa quando il protagonista è un eroe (Verdeprato e varianti, varianti di Pelle d'Asino). A volte il principe sposo sale comunque al trono nel corso della storia (La biscia, Il principe che sposò una rana). L'eroina non subisce mai l'ostilità del re sposo o suocero se non a causa dell'antagonista (Muta per sette anni e alcune varianti, Doralice, Ancillotto, Faccia di capra, La bambina venduta con le pere).

Il re in altri ruoli[]

Oltre al ruolo di Propp, "re" è solo un titolo e ogni personaggio può esserlo. Raramente l'eroe è re fin dall'inizio (La superbia punita, varianti di Il corvo). L'antagonista può essere re (Il dragone, Sapia, L'uccello turchino) o un sultano (Rosella), e anche l'aiutante può essere re (Il ramo d'oro). Se l'eroe, l'eroina o l'aiutante/amante sono di nobili origini, spesso compare o viene nominato anche il re loro padre anche quando questo non ha alcun ruolo particolare. 

Molti re possono coesistere nella stessa fiaba, come comparse o con ruoli precisi. Vari re compaiono anche in storie che non sono racconti di fate (Il contadino astrologo, Il tormento dell'arcolaio). 

I re degli animali[]

Non è raro che nelle fiabe ci siano popoli animali governati da un re che ha potere su tutti loro. Spesso sono i sovrani degli animali aiutanti o solo aiutanti loro stessi (La pietra del gallo, I tre re bestie).

Funzioni[]

Nell'analisi di Propp le funzioni del re sono difficilmente distinguibili da quelle della principessa: i due agiscono negli stessi ambiti (a parte le nozze) e spesso almeno uno dei due è ostile all'eroe e alle nozze. Questo crea una grande varietà di trame che confonde ancora di più i due ruoli. Lo stesso Propp conta solo sette sfere di azione per gli otto personaggi, contando il re e la principessa come uno. (Morfologia della fiaba)

Gatto con gli stivali ED

Il Gatto con gli stivali e il re

  • 9 - Mediazione. Se il danneggiamento riguarda la principessa l'eroe viene a saperlo in qualche modo, spesso tramite un bando del re.
  • 25 - Compito difficile. Il compito è assegnato all'eroe dal re o dalla principessa: il superamento è un requisito per le nozze.
  • 28 & 30 - Smascheramento & Punizione. Il falso eroe (o l'antagonista) viene smascherato. Il re solitamente non partecipa allo smascheramento, ma spesso è lui a decidere la punizione.
  • 31 - Nozze. L'eroe sposa la principessa. Non è raro che l'eventuale rivalità che altera le dinamiche tra eroe, re e principessa si manifesti anche durante e dopo le nozze. Ci sono anche fiabe più recenti dove il conflitto è inesistente e il re prova per l'eroe affetto paterno. In altri casi la ricompensa finale ricevuta dal re non è la mano di sua figlia, ma ricchezze, titoli o altri tipi di bene.
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