Fiabe Wiki
Advertisement

Rosella è un racconto italiano in Lo cunto de li cunti di Basile: è il nono racconto della terza giornata ed è narrato da Ciommetella.

Trama []

Il Gran Turco di Costantinopoli ha la lebbra e i suoi medici non sanno come curarlo. Per non subire la sua ira gli dicono che l'unica cura è farsi il bagno nel sangue di un principe, così il Gran Turco fa catturare il principe di Fontechiaro, Paoluccio, che era in mare con la sua nave. I medici prendono tempo e dicono che la vittima deve stare bene e felice, senza capire che verrà uccisa. Il Gran Turco fa trattare Paoluccio come un ospite di riguardo e gli fa credere che vuole dargli in moglie la figlia Rosella.

Paoluccio e Rosella si innamorano davvero e lei, grazie ai poteri magici ereditati dalla madre (che ha imparato la magia dal Diavolo), scopre i piani di suo padre per il principe. Rosella dà a Paoluccio una spada magica e gli dice di andare sulla costa, dove grazie alla spada verrà accolto su una nave dove dovrà aspettarla. Rosella fa un incantesimo a un foglio e lo mette nella tasca di sua madre che cade addormentata, poi prende alcuni gioielli e lascia il palazzo. Il Gran Turco scopre la fuga e avverte la moglie, che si sveglia solo quando le sue damigelle le tolgono l'abito (con il foglio magico dentro) pensando che si fosse sentita male. La sultana trasforma un ramoscello in una barca e insegue invisibile la nave di Paoluccio, ma Rosella si accorge di lei e dice a Paoluccio di mettersi a poppa con la spada: quando sentirà rumore di uncini dovrà colpire l'aria anche se non vede nulla. Paoluccio fa come detto e mozza le mani della sultana che aveva afferrato la nave. La sultana allora maledice la figlia: appena Paoluccio metterà piede sulla sua sua terra si dimenticherà di lei. La sultana poi torna al palazzo e muore, e per la disperazione muore anche il Gran Turco.

Paoluccio e Rosella arrivano a Fontechiaro e lui le dice di aspettarlo sulla nave mentre va a prenderle una carrozza. Appena sceso sulla terraferma però Paoluccio dimentica tutto e torna semplicemente dai genitori. Solo dopo tre giorni Rosella si ricorda della maledizione e va a cercare un rimedio. Prende casa davanti al palazzo del re di Fontechiaro e comincia ad attirare gli sguardi di tutti gli uomini. In cambio di un bel vestito e mille denari Rosella dà appuntamento a un grande cavaliere e appena arrivato lei gli chiede di chiudere la porta. Il cavaliere però continua a chiudere la porta per tutta la notte senza potersi fermare: quando arriva l'alba Rosella si finge delusa e lo caccia. Rosella poi dà appuntamento a un barone per altri mille denari e un altro abito, e quella notte lei gli chiede di spegnere la candela. Il barone passa tutta la notte a tentare invano di spegnere la candela e all'alba Rosella lo caccia. Preso un terzo appuntamento, Rosella chiede allo sfortunato di pettinarle i capelli e lui passa tutta la notte a pettinarli senza neanche riuscirci davvero, finendo cacciato via come gli altri.

I tre cortigiani imbrogliati da Rosella si incontrano e decidono di raccontare tutto al re, che manda a chiamare la ragazza per accusarla. Lei rivela di aver imbrogliato i cortigiani per vendicarsi del torto subito da un altro membro della corte di Fontechiaro: è stata abbandonata dal suo amato al quale lei aveva salvato la vita. Il re allora fa trattare Rosella con gli onori che si convengono a una principessa e le chiede chi sia lo sciagurato che l'ha lasciata. Rosella incanta un anello in modo che voli al dito del colpevole: l'anello vola al dito di Paoluccio, che in un istante si ricorda tutto. Lei lo perdona perché non l'aveva dimenticata di proposito e il re fa celebrare le loro nozze.

Varianti e fiabe simili[]

Varianti italiane[]

Advertisement